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Al via la IV edizione della Scuola estiva di tradizioni popolari Dal 14 al 21 luglio a Tricase (Le)

I cantastorie tra Capo di Leuca, Balcani, Africa, Mediterraneo

Al via la IV edizione della Scuola estiva di tradizioni popolari

Dal 14 al 21 luglio a Tricase (Le)

Domenica 21 luglio la firma del protocollo d’intesa con il Mibac per la promozione di un piano di comunità per la tutela del patrimonio culturale immateriale del Capo di Leuca

 Loredana Capone: «Portiamo il progetto sui cantastorie di ieri e di oggi al Piccolo di Milano per Puglia Showcase 2020»

Seminari, workshop, performance e una residenza antropologica e artistica

Tra gli artisti ospiti P40, Lucia Minutello, Kirbj Coppola, Mino De Santis, Manu PHL, Trei Parale  (Romania), Tenore Murales (Sardegna), Moustapha Dembélé – Zam (Mali), Daniela Ippolito (Basilicata), Compagnia Opera dei Pupi Brigliadoro (Sicilia)

Si è tenuta oggi, venerdì 12 luglio presso la sala conferenze di Palazzo Adorno a Lecce la conferenza stampa di presentazione della IV edizione della Scuola estiva di tradizioni popolari, dedicata quest’anno a “Cantastorie nel Capo di Leuca. Viaggiando tra Mediterraneo, Balcani, Africa”. La Scuola, istituita dall’associazione Liquilab, è promossa a Liquilab con Comune di Tricase, Mibac – Istituto centrale per la demoetnoantropologia, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, con il patrocinio di Provincia di Lecce e dell’Università del Salento ed è realizzata in collaborazione con una folta rosa di associazioni e fondazioni internazionali.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato l’assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone; Luciano Marrocco dello staff del presidente della Provincia Stefano Minerva; Nicola Peluso, assessore alla Culturadel Comune di Tricase; Ornella Ricchiuto, sociologa e ricercatrice in Antropologia – direzione scientifica Liquilab; Eugenio Imbriani, docente di Antropologia culturale dell’Università del Salento – direzione scientifica Liquilab; Anna Cinzia Villani, cantante e ricercatrice della tradizione orale – direzione artistica della Residenza etnoantropologica e artistica di Liquilab.

La manifestazione si apre con un’anteprima speciale domenica 14 luglio, per proseguire dal 15 al 21 luglio 2019 a Tricase (Le) e nei territori circostanti, tra palazzi storici, conventi, vicoli e piazze.

Ricucire passato e contemporaneo, locale e mediterraneo a partire dalla voce dei cantastorie, le cui origini si perdono nel tempo e che, attraversando continenti ed epoche, giungono sino all’oggi nelle nuove forme narrative del rap, dell’hip hop e delle altre performance di strada. Domenica 21 luglio verrà firmato firma un protocollo d’intesa tra la Scuola e il Mibac, alla presenza del direttore dell’Istituto centrale per la demoetnoantropologia Leandro Ventura, per la promozione di un piano di comunità per l’identificazione, la ricerca,la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del Capo di Leuca.

La conferenza di oggi è stata preceduta da un intenso fuori programma a cura di Anna Cinzia Villani, che ha traghettato gli ospiti nell’atmosfera della Scuola con l’esecuzione del canto siciliano La barunissa di Carini per voce e organetto.

«Questa è davvero una grande iniziativa – ha detto Loredana Capone – ed è importante anche perché unisce la ricerca alla divulgazione, coinvolgendo i cittadini su un tema che riguarda la loro storia, ma che ormai non conoscono più. Sembra strano che in un’epoca di iperconnessione tecnologica di parli di cantastorie, eppure è ancora decisamente attuale, e importante da studiare, il  grande potere di aggregazione che questi erano in grado di esercitare sulla comunità. Ancora oggi, accanto agli spettacoli da centomila persone e che pure sono importanti, restano vitali gli eventi che animano le piccole piazze e tengono insieme le persone. Sarebbe bello – ha concluso Capone – avviare una collaborazione con la Scuola in modo da realizzare un focus sui cantastorie di ieri e di oggi nell’edizione 2020 di Puglia Showcase, che si terrà al Piccolo di Milano».

«Siamo felici di aver patrocinato questa iniziativa – ha detto Luciano Marrocco, portando i saluti del presidente Minerva – quella del cantastorie è una figura molto importante dal punto di vista culturale e pedagogico per le comunità. Sono lieto che la Regione Puglia stia puntando su manifestazioni come questa per rafforzare un modello di sviluppo culturale e turistico allo stesso tempo».

«Una manifestazione come questa solo apparentemente può sembrare di nicchia, in realtà ha un carattere estremamente coinvolgente  – ha aggiunto Nicola Peluso – perché approfondisce temi che uniscono le generazioni più anziane con quelle più giovani, e siamo convinti che questa sia la strada giusta per la crescita culturale del territorio».

«Liquilab promuove la ricerca sociale e antropologica unita alla valorizzazione culturale del Capo di Leuca – ha spiegato Ornella Ricchiuto – che oggi come in passato è un territorio di arrivi e partenze che hanno prodotto testimonianze che è di certo interessante esplorare. Qui da noi arrivavano tre tipologie di cantastorie: i siciliani, che tiravano fuori il treppiede e il cartellone istoriato iniziando a cantare accompagnati dalla fisarmonica; “la Fortuna”, un duo composto da un fisarmonicista-cantante e da un’altra persona che girava con un pappagallo ed estraeva dei bigliettini su cui era scritta la sorte delle persone; infine i cantastorie che erano in grado di improvvisare stornelli legati a vari personaggi del paese. Sono in corso le nostre ricerche sulla figura del cantastorie nel Capo di Leuca, di cui presenteremo un’anticipazione il 15 luglio nell’ambito della Scuola. Mentre domenica 21 luglio presenteremo un piano strategico per la tutela del patrimonio culturale immateriale del Capo di Leuca e firmeremo un protocollo d’intesa ad hoc con il Mibac».

«Sin dall’inizio di questa avventura – ha spiegato Eugenio Imbriani – abbiamo voluto concentrarci su un’opera di scavo inedita sulla cultura locale, intesa tuttavia non in una prospettiva localistica. Se c’è qualcosa che caratterizza questi luoghi, è proprio l’incontro tra culture. Inoltre, non consideriamo il passato in quanto tale, ma nel suo rapporto con il presente e con il futuro: gli artisti che invitiamo ci portano un’interpretazione contemporanea dei rispettivi patrimoni culturali. Far emergere questo bagaglio di memorie significa anche permettere a chi vive in un territorio e a chi vi arriva per visitarlo di rendersi consapevole di una ricchezza che non si aspettava di trovare».

«Esplorare la tradizione dei cantastorie è un modo per recuperare parti della nostra storia  dimenticate – ha concluso Anna Cinzia Villani – storie di lavoro, storie familiari, fatti di cronaca che venivano impressi nella memoria collettiva grazie alle canzoni composte per ricordarli».

La Scuola stiva di storia delle tradizioni popolari

La manifestazione unisce l’approfondimento nell’ambito della ricerca demoetnoantropologica con la proposta performativa, attraverso un fitto calendario di seminari, workshop, spettacoli e una residenza antropologica e artistica.

La direzione scientifica della manifestazione è a cura di un prestigioso comitato di esperti in ambito antropologico e pedagogico: Eugenio Imbriani, docente di Antropologia Culturale all’Università del Salento, Ornella Ricchiuto, sociologa e ricercatrice in Antropologia, Liquilab, Monica Genesin, presidente del Cesmil – Centro studi minoranze linguistiche, docente di Letteratura e lingua albanese all’Università del Salento, e Giuseppe Ricchiuto, docente di Discipline pedagogiche e sociali, ricercatore in Autobiografia, Liquilab. La direzione artistica della residenza è affidata ad Anna Cinzia Villani, ricercatrice, cantante e danzatrice della tradizione orale e direttrice del Coro Liquilab di canto tradizionale.

Gli eventi serali sono gratuiti e aperti atutti, mentre è possibile partecipare ai workshop e alla residenza artistica iscrivendosi gratuitamente (infoliquilab@gmail.com – +39 348 3467609). A conclusione dei lavori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

La tradizione dei cantastorie – la Scuola 2019

Dal Capo di Leuca al Mediterraneo, passando per le due isole italiane, Sicilia e Sardegna, la Basilicata, i Balcani e l’Africa: è questo l’ideale viaggio di ricerca che la Scuola 2019 intende condurre sulle tracce dei cantastorie di ieri e di oggi. Nell’area oltreadriatica ancora si conservano, o vengono continuati adattandoli allo spirito della modernità, i cosiddetti “canti epici”, eseguiti al suono della lahuta o gusla, uno strumento monocorde. I canti, diffusi in area albanese, serba e montenegrina, originariamente trattano antiche vicende comuni di eroi in lotta contro i dominatori ottomani e, in passato, sono stati essenziali per la costruzione dell’identità delle singole nazioni balcaniche. E ancora, famosa è la figura dei griot, detentori della tradizione orale di molti popoli dell’area africana (Senegal, Mali), nonché cantastorie e musicisti. Rappresentano la memoria vivente dell’Africa e le loro narrazioni sono accompagnate da alcuni peculiari strumenti musicali: la kora, lo xilofono, il djambè. Addentrandosi nell’Africa più nascosta, ancora oggi è possibile trovare ed ascoltare qualche storia antica e misteriosa. Tornando al Salento, il teatro di strada non è scomparso con le figure dei vecchi cantastorie itineranti, ma ha assunto nuovi modelli e vede ormai diffusamente, nelle feste popolari, nelle sagre, la presenza di artisti di strada, che siano acrobati, musicisti, danzatori o svolgano altre attività. La modernità ha aperto nuove possibilità espressive, metropolitane per lo più, ma che ormai interessano anche i centri minori e i villaggi: si pensi alle nuove forme di canto e di danza di strada, il rap, l’hip hop, e alle attività creative dei writers. La Scuola vuole dare conto anche di queste prospettive.

Il programma

Ricchissimo il calendario della manifestazione, tra presentazioni, workshop e seminari pratici di approfondimento, condivisione di pietanze tipiche e  performance serali.

Domenica 14 luglio l’anteprima della quarta edizione, “Dal racconto la bellezza”, un esperimento di viaggio esperienziale e di narrazione corale dei luoghi.

Lunedì 15 luglio l’inaugurazione con la presentazione dei risultati dei laboratorio di ricerca demoetnoantropologico sui cantastorie svolto nei comuni del Capo di Leuca.

Tra gli artisti che animeranno le attività della Scuola con le performance serali aperte al pubblico, Pasquale Quaranta P40, Lucia Minutello, Kirbj Coppola (Piazzetta dell’Abate, Tricase, 14 luglio); il Coro Liquilab con i canti alla stisa del sud Salento diretto da Anna Cinzia Villani e il rapper Manu PHL (Liquilab, Tricase, 15 luglio); Trei Parale Bucarest (Romania), con i canti epici dell’aera oltreadriatica (azienda vitivinicola Castel di Salve, Depressa, 16 luglio); i sardi Tenore Murales ei canti a tenores di Orgosolo (Piazza Don Tonino Bello, Tricase, 17 luglio), Moustapha Dembélé – Zam, polistrumentista griot del Mali, e il percussionista griot senegalese Laye Bado Seck (Piazzetta dell’Abate, Tricase, 18 luglio); Daniela Ippolito, arpista e cantante lucana (Atrio di Palazzo Comi, Lucugnano, 19 luglio); il Teatro delle marionette “L’Opera dei Pupi siciliani” riconosciuto dall’Unesco, con la compagnia “Opera dei Pupi Brigliadoro” di Salvatore Bumbello (Atrio di Palazzo Gallone, Tricase, 20 luglio); Mino De Santis e infine, lo spettacolo della residenza artistica (Piazzetta dell’Abate, Tricase, 21 luglio).

Tra i workshop in programma: “Tradizione di canzoni epiche in Romania”, “Il canto a tenore e il patrimonio etnomusicale in Sardegna”,  “I Griot, memoria vivente in Africa”, “L’arpa di Viggiano, legami tra il paese e la musica”, “Moduli ritmico-melodici nella trasmissione orale del metro salentino tradizionale”, “Cunto e l’Opera dei Pupi”.

In allegato il programma completo, chesi trova anche sulla pagina Facebook Liquilab e sull’evento Facebook “Scuola delle tradizioni popolari | Cantastorie nel Capo di Leuca”.

Il Capo di Leuca – i luoghi della Scuola estiva

Lingua di terra all’estremo sud del tallone d’Italia, vicinissima alle coste balcaniche, si protende verso l’Oriente e nel Mar Mediterraneo. Gli aspetti ambientali e culturali del luogo riflettono la lunga plurimillenaria consuetudine di contatti con genti della più varia provenienza che in questo territorio si sono insediate o che lo hanno attraversato. La grande storia e le storie molteplici si intrecciano e si inseguono in una mescolanza di narrazioni e documenti che è oltremodo interessante esplorare.

La Scuola si terrà a Tricase dal 15 al 21 luglio 2019 a Liquilab,nelle stanze cinquecentesche dell’ex-Convento dei Domenicani, nell’atrio di Palazzo Gallone, nelle piazze e nelle viedel centro storico, nel Castel di Salve di Depressa e nell’atrio di Palazzo Comi a Lucugnano.

Tricase, nel cuore del Sud Salento, è una cittadina caratterizzata da un ricco patrimonio culturale materiale e immateriale legato al centro storico, alle marine di Tricase Porto e Marina Serra, alle frazioni e ai rioni di Lucugnano, Depressa, Tutino, Caprarica, Sant’Eufemia e alle sue aree naturali del Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase. A due passi dall’Adriatico, si presenta come scenario ideale per la rievocazione della vicenda dei cantastorie itineranti nel Capo di Leuca, a seguito di attività di ricerca e ricostruzione storico-antropologica degli avvenimenti, e per lo studio e la rappresentazione di forme simili di teatro di strada. Si propone come luogo di un turismo attento alle storie dei luoghi, aperto a una conoscenza meno superficiale dei territori.

Iscrizioni

Gli eventi serali sono gratuiti e aperti atutti, mentre è possibile partecipare ai workshop e alla residenza artistica iscrivendosi gratuitamente (infoliquilab@gmail.com – +39 348 3467609). A conclusione dei lavori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

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