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Azienda Agraria Duca Carlo Guarini. Taersìa tra i vini premiati a Radici del Sud 2014

Grande apprezzamento ha riscosso Taersìa, negroamaro vinificato in bianco dell’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano (Le), in occasione di Radici del Sud 2014, Festival dei Vitigni Autoctoni Meridionali, che si è svolto nei giorni scorsi a Carovigno (Br). La manifestazione, organizzata dall’Associazione ProPapilla Tourism, Wine & Food di Nicola Campanile, ha visto la partecipazione di 173 produttori di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, per un totale di 390 vini in concorso.

Dopo tre giorni di degustazioni da parte di autorevoli gruppi di assaggio nazionali e internazionali, composti da 32 tra giornalisti, buyer ed esperti del settore, sono stati individuati i vini che hanno dimostrato di interpretare meglio le caratteristiche dei vitigni autoctoni e che sono andati incontro maggiormente al gusto degli esperti, che li hanno valutati.

Taersìa – il nuovo bianco dell’Azienda Guarini che si è guadagnato lusinghieri apprezzamenti al Vinitaly –  è stato premiato e proclamato primo miglior vino nella categoria Gruppo Misto Vini Bianchi da Vitigni Autoctoni di Puglia e Basilicata dalla  giura di assaggiatori nazionali.

Ottenuto dalla lavorazione in bianco di uve rosse di Negroamaro in purezza, il nome significa, nella lingua dei pescatori salentini, bufera in arrivo, tempesta di vento e questo Negroamaro bianco è una piccola bufera di novità. È il frutto di una specifica tecnica di coltivazione in campo e audace vinificazione in cantina. È fondamentale la scelta delle uve, che devono essere perfettamente

sane, quasi mature e avere il giusto tenore di acidità. In cantina subiscono una lieve pressatura e solo una piccola parte del mosto fiore, dopo una lunga fermentazione a temperatura controllata, diventa Taersìa. Vino dai profumi sorprendenti, freschi e complessi. Ha un colore giallo paglierino chiaro. Al gusto è pieno, rotondo e strutturato.

Grande soddisfazione ha espresso Giovanni Guarini, che da sempre afferma vini intimamente salentini, puntando su Igt Salento e sui nomi dei vitigni autoctoni. “Il segreto per aver successo è ricordarsi sempre di essere pugliesi. Occorre riaffermare le radici, produrre vini orgogliosamente tipici e avere la volontà tenace di proporre la diversità della propria viticoltura”. E continua “sono felice che i giornalisti e gli esperti abbiano molto apprezzato il negroamaro vinificato in bianco, un prodotto unico nel suo genere”.

La vite fa parte del patrimonio dei Duca Guarini da oltre 900 anni: dai normanni discende Ruggero Guarini, che segue Boemondo d’Altavilla come consigliere e compagno d’arme nell’avventura della prima crociata nel 1099, per poi stabilirsi nel Salento. Una storia affascinante, che vede molti rappresentanti della famiglia ricoprire ruoli importanti e ospitare personaggi storici: da San Francesco d’Assisi a Gioacchino Murat. Oggi  la famiglia Guarini continua a possedere e coltivare nel Salento tenute e masserie  per circa 700 ettari: i vini, gli oli extravergine di oliva, le salse, le conserve, i formaggi sono frutto del lavoro e dell’attaccamento millenario al territorio. L’azienda ha una verticalità completa, può controllare tutte le fasi di produzione, garantendo una facile rintracciabilità dei suoi prodotti. A Scorrano, nel cuore della penisola salentina, si trovano la cantina di fine ‘700 con un ipogeo scavato nella roccia antecedente al ‘500, il frantoio in pietra con volte a stella del primo ‘800, il punto vendita aziendale e le accoglienti salette degustazione con camino

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