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BALDASSARRE: Il governo imponga una linea. Il braccio di ferro tra magistratura e Ilva porta conseguenze tragiche.

La prova di forza a cui stiamo assistendo rischia di produrre danni ancor più gravi di quelli prodotti in passato. Il braccio di ferro fra Ilva e Procura di Taranto non può tenere in ostaggio migliaia di operai, gettando nel panico l’intero comparto siderurgico italiano.

La legittima volontà di accertare responsabilità precise non deve essere confusa con gli eccessi di restrizioni giudiziarie che ricadono non tanto sull’azienda, come stiamo vedendo, ma sui lavoratori.

La magistratura fa il suo dovere e non si discute, l’azienda però non risponde alle esigenze ineludibili in materia di attenzione all’’ambiente, sicurezza e garanzie per il territorio, ed ecco che il livello dello scontro si è ferocemente innalzato, col pericolo di strappare il futuro della più grande acciaieria d’Europa.

In questa vicenda manca quell’equilibrio che ci dovremmo invece aspettare e che il Governo è chiamato a riportare, imponendo una linea che non può essere certo quella dell’eccessiva deterrenza, né della sordità al rispetto delle leggi.

In questa vicenda è stato del tutto espulso dalla scena il buon senso. E Taranto e la Puglia non possono sopportarlo.

Non si può certo ignorare la rete di coperture che per anni ha contribuito, anche a livello politico regionale, a creare una situazione disastrosa, e che certamente va scoperta e tagliata, ma non con la conseguenza tragica per il destino di migliaia di famiglie.

La responsabilità adesso è del Governo, che deve entrare in maniera decisa e operare quella mediazione che nessuno sembra più voler tentare.

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