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CARLO d’ASBURGO: L’UOMO POLITICO CHE DIVENNE SANTO

Il 3 ottobre 2004, esattamente dieci anni fa, il Papa Giovanni Paolo II proclamò Beato Carlo I d’Asburgo, ultimo Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria.

Salito al trono alla morte dell’Imperatore Francesco Giuseppe, il Beato Carlo regnò due anni dal 1916 al 1918, durante il sanguinoso e terribile periodo della Prima Guerra Mondiale. Morì in esilio, tradito, calunniato e abbandonato da tutti, nell’isola atlantica di Madera (Portogallo) il 1° aprile 1922 a soli 35 anni,

Nonostante le calunnie maliziosamente diffuse sul suo conto, oggi molti lo ricordano come l’Imperatore della pace, in quanto fu l’unico Capo di Stato in quel terribile momento storico a tentare in tutti i modi di far cessare l’inutile strage, come definì la Grande Guerra il Papa di allora Benedetto XV.

All’Occidente, e in particolare all’Europa di oggi, in profonda crisi di identità per aver reciso le radici cristiane sulle quali è stata fondata, la Chiesa addita l’esempio di vita di un sovrano e Capo di Stato quale fu il Beato Carlo, autentico operatore di pace e fulgido esempio di uomo politico, che riuscì a trasfondere con ammirabile coerenza i principi cristiani nelle leggi e nelle decisioni politiche.

Pertanto, martedì 21 ottobre 2014, alle ore 18,30, nella Chiesa di S. Matteo in Lecce Alleanza Cattolica, associazione civico-culturale di laici cattolici, ha richiesto la celebrazione della S. Messa.

Officierà il Canonico Mons. Giancarlo Polito Segretario Generale della Curia Arcivescovile.

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