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Cassano: La Puglia vendoliana alla deriva nel Mediterraneo

“Non ha fatto in tempo a festeggiare la sua ritrovata voglia d’Europa, il presidente Nichi Vendola, e i “risultati” di una lunga stagione in cui ha, assieme alla sua squadra, “zappato la terra” e visto in Puglia “indicatori economici che brillano nella notte buia del Mezzogiorno”. Non ha fatto in tempo, insomma, Vendola a recitare la bella poesia di fine anno, che l’Istat ha calato la mannaia dei dati che vedono un Sud, nostra regione compresa, sempre più alla deriva nel Mediterraneo e sempre più distante dal Vecchio Continente.
Sarà stata probabilmente l’atmosfera rilassata e allegra degli auguri a far dimenticare al presidente in perenne campagna elettorale (caso unico in Italia) le promesse lasciate cadere nell’oblio, i cento cantieri in cento giorni per centomila posti di lavoro, per esempio; o una sanità che funzioni non solo per gli immani sacrifici cui sono costretti medici e infermieri. Ha trascurato, il Vendola, perfino i dati dei compagni della Cgil, che descrivono una realtà allo sbando. Una Puglia che il raffinato presidente della Regione, purtroppo da mesi non “tasta” più con mano, quella che in un anno, da marzo 2011 a marzo 2012, ha perso 32mila posti di lavoro con il tasso dei senza lavoro salito dal 13,8% al 15,6%.
Quella del crollo dell’edilizia, 13mila posti di lavoro persi negli ultimi cinque anni e 3550 imprese scomparse. Andati in fumo più di un quarto degli investimenti, ovvero 4,3 miliardi di euro riportandosi ai livelli di produzione del 1992. Ed è un trend negativo che dilaga sempre più forte, con un ulteriore calo del 25 % degli addetti e del 15 % per le imprese rispetto allo stesso periodo del 2011.
Sarebbe bello che la Puglia declamata da Vendola fosse reale. Ma così purtroppo non è, mentre per conoscere la realtà di un territorio caduto in disgrazia bisognerebbe abbandonare per un attimo le comode stanze del potere e scendere tra la gente, possibilmente non per fare campagna elettorale”.

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