“Una riforma che può e deve diventare occasione per dare finalmente impulso a quell’associazionismo tra Comuni, per cambiare rapporti finora dominati spesso dal campanilismo. È questo il senso che si dovrebbe dare al pur necessario riordino degli enti locali e quindi delle Province per portare benefici in termini di efficienza ed efficacia, di qualità dei servizi e di contenimento dei costi, rispettando al tempo stesso le specificità dei territori e lo spirito della spending review.
E invece il rischio è quello di dar vita ad un riordino..disordinato, dove a farne le spese, come sovente avviene, saranno i servizi offerti al cittadino e la stessa governabilità dei territori. D’accordo con le osservazioni dell’assessore Marida Dentamaro, occorre fare scelte – noi aggiugiamo, coraggiose – in grado di corrispondere alle situazioni e alle esigenze vere dei territori. E invece pare che si vada nel senso opposto dei criteri di ordine esclusivamente quantitativo. In realtà ancora una volta vengono alla luce i ritardi dell’attuale governo regionale pugliese che sottolineano un disinteresse, un non volere assumere responsabilità nei confronti sia delle realtà locali quanto del governo nazionale. Il risultato? Il caos”./
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