“Se da una parte è evidente che sforando il patto di stabilità, dopo anni di immobilismo, si riuscirebbe a immettere nel tessuto economico pugliese 500
milioni di euro; dall’altra è altrettanto evidente che il dopo Vendola, di
cui finalmente si intravede l’inizio, sarà paragonabile ad un buco nero che costringerà l’erede delle ceneri lasciate dall’attuale presidente della Regione ad affrontare un 2013 con il blocco dei mutui e delle assunzioni del personale, e con una sensibile limitazione della spesa corrente. In ogni caso la ‘rivoluzione’ vendoliana sarà pagata a caro prezzo dai pugliesi, dopo l’ultima trovata del governatore che ripercorrendo le tracce sbiadite lasciate da suoi noti predecessori, tipo l’ex governatore della Campania Bassolino, ha annunciato la violazione del patto di stabilità. Come del resto sottolineano le dure prese di posizioni che piovono dagli stessi alleati del Pd. Siamo assolutamente convinti che sia assurdo mettere le Regioni nelle condizioni di scegliere fra rispettare il Patto di stabilità e quindi perdere ingenti risorse; oppure sforare il Patto, usare i fondi comunitari, ma affrontare insidiose sanzioni.
Ma chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini per ripianare campagne elettorali altrui, non è più ammissibile né tollerabile, in una Terra piegata dalla disoccupazione, dalla mancanza di politiche economiche e sociali, da un elevato peso della pressione fiscale, con le aziende ridotte in briciole.
Giocare con il patto di stabilità, di questi tempi, vuol dire navigare a viste prima dell’ordine “abbandonare la nave alla deriva”.
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