21 Feb 2013
CIRCO MARINA ORFEI, LA PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
Un comitato spontaneo a sostegno dell’assessore Andrea Guido che si batte contro l’utilizzo degli animali negli spettacoli circensi
Non è bastata la pioggia a fermare la protesta del comitato spontaneo formatosi a sostegno del progetto dell’Assessore Andrea Guido di vietare l’attendamento in città dei circhi che utilizzano animali per i loro spettacoli. Non è stata una presenza massiccia, quella registratasi oggi alle 17 nei pressi dell’ingresso del circo Marina Orfei, allestito nell’area adiacente lo stadio di Via del Mare. Questo, senza dubbio, a causa di una pioggia insistente e continua che non ha certo favorito l’iniziativa. Ma occorre rilevare, invece, un numero enorme di approvazioni ricevute sulle pagine web dei vari social network da parte di cittadini d’ogni età a sostegno della protesta.
Il comitato, guidato dallo stesso assessore alle Politiche Ambientali, ha trovato l’immediato sostegno delle associazioni animaliste Nuova Lara, Zampa Libera, L.A.V., Randagie e del C.A.S.S., il Coordinamento delle Associazioni Animaliste del Salento, i cui esponenti non hanno voluto mancare all’appuntamento con una protesta a loro dire “necessaria e giusta”.
“Questo spettacolo non ci diverte!” è stato lo slogan che ha segnato il mood della manifestazione.
“A malincuore – ha dichiarato Andrea Guido – ho appreso di essere stato uno dei temi principali di ben 2 conferenze stampa convocate dalla Pubbli Circus, la Press Agency del Circo Marina Orfei. Mi hanno accusato di aver rilasciato dichiarazioni calunniose e diffamanti dandomi dell’incompetente ed ignorante in materia. Lo hanno perfino scritto sulle convocazioni delle conferenze. Ebbene, questo sarà l’ultimo circo che utilizza animali che la città di Lecce vedrà attendare”.
“Circa 16 paesi europei – ricorda Guido – hanno proibito, del tutto o parzialmente,- l’esibizione di circhi con animali. Belgio, Austria e Polonia hanno stabilito di limitare il divieto all’utilizzo di animali di sole specie selvatiche. Mi danno dell’incompetente e mi accusano di dichiarazioni diffamatorie, eppure, anche ciò che sta accadendo in Italia sembra darmi ragione. Già da alcuni anni si tiene un Festival del Circo Contemporaneo, senza animali. Una grande affluenza di pubblico dimostra quanto sia giusta la strada intrapresa. Nessuna frusta, nessuna privazione, nessun dolore, nessun animale. Pensiamo poi alla Regione Emilia Romagna che ha adottato una delibera di giunta in tal senso, o alla sentenza del TAR Lazio che ha respinto il ricorso presentato dal circo ‘Amedeo Orfei di Lino Orfei’ che chiedeva l’annullamento del regolamento a tutela e rispetto degli animali del Comune di Ciampino. O, ancora, senza andare troppo lontano, non possiamo ignorare il buon esempio che arriva dal Comune di Galatina o da quello di Brindisi”.
“Bisogna distinguere nettamente – aggiunge l’assessore Guido – tra le imprese circensi che si ostinano a sfruttare gli animali, spogliandoli della loro dignità e sottoponendoli ad una quotidiana tortura sia dal punto di vista fisico che psicologico, e chi si esprime solo con la propria arte e ne fa uno strumento per procurare gioia agli altri. A questi artisti – circensi, di strada, di fiera – va tutto il nostro sostegno e tutta la nostra ammirazione. Dura condanna, invece, merita chi lucra sulle sofferenze di altri esseri viventi e, ben consapevole di tenere una posizione indifendibile, va a caccia di legittimazione o di simpatia confondendosi nell’ambito più vasto della “gente dello spettacolo viaggiante”.
In Italia, secondo il rapporto Eurispes 2011, solo il 10,1 per cento degli intervistati giudica positivamente l’utilizzo di animali nei circhi.
“Se si vogliono far conoscere veramente gli animali ai bambini – conclude l’assessore Guido – è meglio far vedere loro dei documentari, leggere dei libri o navigare su internet. Un’altra soluzione è quella di prenotare una visita guidata presso un centro per la tutela e il recupero della fauna, dove spesso finiscono gli animali sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato per maltrattamento negli zoo e nei circhi”.