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CON I BARBARI SI CHIUDE LA QUINTA EDIZIONE DEL BAXTA FESTIVAL

Si conclude  il “Baxta Festival – Festival del Teatro antico” con l’ultimo spettacolo in programma il  6 settembre, in replica 7 e 8,  a Vaste di Poggiardo. Domenica andrà in scena in prima nazionale, in località “SS. Stefani”, nella suggestiva area archeologica della città messapica, lo spettacolo “I BARBARI – Racconto dello straniero” della compagnia Teatro dei Borgia di Barletta.

Lo spettacolo nasce all’interno del workshop teatrale “Le terre di mezzo” condotto da Gianpiero Borgia in collaborazione con Fabrizio Sinisi ed Elena Cotugno. Spettacolo creato per la conclusione del Festival, è frutto di una scrittura collettiva dei partecipanti alla fase laboratoriale delle attività del workshop. Un percorso creativo centrato sul tema della “estraneità e periferia” in cui il mito greco offre moltissimi spunti di approfondimento, soprattutto Medea, simbolo del mondo “barbaro” – ovvero di tutto ciò che non è integrato nel sistema – filo conduttore del percorso, fino ai temi di “estraneità” più vicini al presente, come la tragica emergenza dei migranti.

Il festival, affidato alla direzione artistica dell’attore e regista Salvatore Della Villa, è organizzato dal Comune di Poggiardo in collaborazione con il Sistema Ambientale e Culturale “Serre salentine” e il Centro di Educazione Ambientale.

I BARBARI – Racconto dello straniero

con

ELENA COTUGNO

testo di

ELENA COTUGNO e FABRIZIO SINISI

disegno luci

PASQUALE DORONZO

regia e scene di

GIANPIERO BORGIA

I Barbari è la storia di una donna che molti italiani ed europei incontrano spesso, per caso, sulla propria strada: una giovane migrante, scappata dal proprio paese e arrivata in Italia con la speranza di un futuro migliore, e finita poi sulla strada, a prostituirsi, per amore di un uomo da cui si crede ricambiata, da cui ha due figli, ma che in realtà la sfrutta. Nel monologo – ironico, cruento, impietoso – di questa protagonista leggiamo la storia di centinaia di migliaia di persone, partite dal loro paese con un sogno e ritrovatesi, all’arrivo, dentro un incubo.

I Barbari è anche l’analisi di un fenomeno – la migrazione – e di ciò che comporta e significa: di ciò che costa. Ma anche il racconto di una specificità: quella del “barbaro”, inconoscibile eppure, in qualche modo, familiare. Che – dapprima estraneo – reagisce a modo suo al paese che lo ospita, lo combatte e lo feconda, dando forse origine a nuove vicende, a nuove storie: a nuove tragedie.

Scritto da Elena Cotugno (anche protagonista in scena) e Fabrizio Sinisi, con la regia di Gianpiero Borgia, Il racconto dello straniero è un cantiere aperto che si pone nel solco delle libere riscritture del mito di Medea: rivelando allo spettatore d’oggi come la tragedia dello straniero non sia una peculiarità solo del mondo antico, ma che oggi anzi più che mai tocca l’uomo occidentale, e lo costringe a una presa di posizione esistenziale e storica

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