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Da Pinocchio …al fischietto

Non solo terracotta

Personale di Claudio Capone 31 luglio – 3 agosto 2014 – Specchia, Palazzo Risolo

 

Si inaugura giovedì 31 luglio, ore 21, a Specchia “Da Pinocchio… al fischietto – non solo terracotta” la mostra personale di Claudio Capone artista nel campo della lavorazione in terracotta, pluripremiato e noto come ideatore del marchio “Keramos” .

Interverranno Rocco Pagliara Sindaco di Specchia, Giorgio Biasco assessore alla Cultura, la curatrice dell’evento Antonietta Fulvio e l’ingegnere Michele Martina che ha curato l’allestimento. La serata sarà impreziosita dal reading “Il mio amico Pinocchio” con la partecipazione di cinque bambini della scuola primaria di Specchia che rileggeranno il romanzo collodiano nonché dalla performance musicale “La Cantata di Pinocchio” a cura di Specimen Teatro.

L’evento espositivo organizzato dall’associazione e20Cult, in collaborazione con Il Raggio Verde, è patrocinato da Comune di Specchia, Comune di Lecce e sostiene Lecce 2019.

Per quattro giorni, nelle sale di Palazzo Risolo, nel cuore di piazza del Popolo sarà allestita, dal 31 luglio al 3 agosto 2014, la mostra che ricostruisce il percorso artistico di un artigiano che ha cominciato giovanissimo ad apprendere le tecniche di lavorazione della creta riuscendo a creare un suo atelier nel cuore di Lecce. Più volte vincitore del famoso concorso internazionale organizzato dal Museo dei Cuchi di VicenzaClaudio Capone è riuscito a rappresentare con la sua arte una delle produzioni d’eccellenza dell’artigianato pugliese. Tantissimi sono i riconoscimenti che nel tempo ha collezionato, dalla tradizionale fiera dei pupi a concorsi nazionali richiamando l’attenzione dei media, recentemente recensito anche sulla testata web del Touring Club di Torino che gli ha dedicato un servizio. La mostra itinerante “Da Pinocchio… al fischietto”, lo vede ritornare a Specchia, sempre a Palazzo Risolo, dove lo scorso inverno è stato tra i protagonisti della rassegna “Manufactus” (promossa dall’associazione e20Cult) e dopo un’anteprima della mostra a Lecce presso Casa Eutopia, la galleria Francesco Foresta.

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni con orario 18-23; la mattina previa prenotazione telefonando al numero 347.7156411.

A latere nei giorni della mostra lo stesso Capone terrà un laboratorio didattico aperto ai giovani ma anche ai turisti che vogliano avvicinarsi all’antica arte e scoprire il fascino di plasmare la terracotta.  Info e prenotazioni: 347.7156411.

Catalogo a cura de Il Raggio Verde edizioni

Partner dell’evento

Si ringraziano per il supporto tecnico La Nuova Ferramenta di Stefano Stifani – a Lecce, in viale Otranto 21 – , il Bar Astoria (Porta San Biagio) il Pub Road 66 (via dei Perroni) La Negra Tomasa (in via Federico D’Aragona).
Ancora un grazie all’investigatore Guido Rossacci (investigazioniguido.it), al Museo Archeologico Faggiano di Lecce, alla casa editrice Il Raggio Verde che ha curato il catalogo e la comunicazione dell’evento, a Casa Eutopia 01 Lecce 2019  la galleria Francesco Foresta per aver ospitato un’anteprima della mostra e, infine, alla compagnia Specimen Teatro che allieterà la serata inaugurale con la “Cantata di Pinocchio”.

Da Pinocchio al fischietto non solo terracotta di Antonietta Fulvio

Plasmare. Partire da un’idea. Un pensiero intangibile.

Poi la forma che prende vita tra le dita, affondandole nella creta, per ripetere una magia d’altri tempi. Un

gesto antico. Primordiale. Modellare l’argilla è stata tra le prime cose che l’uomo ha imparato. Un gesto che ricorda quello del massimo Creatore che infuse il suo alito di vita alla terra per creare l’uomo.

Nel fischietto si fondono i quattro elementi primordiali: la terra e l’acqua per creare l’impasto amorfo – il fuoco che cuoce l’oggetto, trasformando da argilla in terracotta- l’aria, che se il complicato meccanismo di buchi e linguette è perfetto, si trasforma in sibilo magico tale da rendere i fischietti i primi giochi dei bambini come testimonia il loro ritrovamento in alcune tombe messapiche.

Ma non solo. Veri e propri strumenti propiziatori, i fischietti raffiguranti animali sacri o divinità son giunti fino a noi assumendo le forme più fantasiose perché non c’è davvero un limite alla creatività. Ne è conferma, ancor oggi, la produzione artistica di Claudio Capone.

Una miriade di bruchi, gnomi, delfini, civette… persino l’arca di Noè ha trasformato in fischietto… e ancora le tradizionali campanelle, le ballerine in punta di piedi, trasformati in batocchi, le sorprendenti uova-scrigno… infine, i presepi. Tutti rigorosamente fatti a mano, cotti al punto giusto nella fornace dove il grigio della creta si trasforma in color biscotto e, ultimo atto di un rito, la decorazione. Con pazienza certosina Claudio intinge il pennello negli acrilici che compongono la sua tavolozza:

azzurro, verde, arancio, rosso, violetto… un arcobaleno di tonalità accese e vitali perché i fischietti possano stupire per la forma e il cromatismo e far tornare un po’ bambini chi li guarda – e chi li suona.

E poi Pinocchio, plasmato o dipinto che sia. C’è un mondo magico che pullula di suoni e di colori nel suo

laboratorio. E anche di visioni. Claudio non realizza solo straordinari fischietti.

Dipinge su qualsiasi supporto gli venga in mente: tegole, cartone, cortecce o pannelli di legno come gli

ultimi realizzati sul tema di Pinocchio. E, come fece Geppetto, da un tronco di legno ha rinnovato la storia del burattino che da sempre è tra i suoi soggetti preferiti.

Lo ha realizzato in creta, teatralizzando le scene del romanzo collodiano, lo ha dipinto su pannelli di legno e, infine, lo ha realizzato in diverse versioni in legno. Non a caso riconoscerete il suo laboratorio quando ad un certo punto, lungo via dei Perroni, vi imbatterete in un delizioso Pinocchio seduto su una coloratissima sedia che invita ad entrare perché, lì, ci sono “i fischietti più belli del mondo”. E

questa volta Pinocchio, nonostante il suo caratteristico naso rivelatore, non dice bugie. Quelli

che dicono bugie sono gli uomini-pinocchio che guardano alla terra, questo nostro meraviglioso globo

che si sgretola sotto i loro occhi, volutamente impotenti.

Non solo bellezza e fantasia in creta. “Da Pinocchio… al fischietto” è un viaggio nel mondo dei balocchi che da oltre trent’anni Claudio Capone riesce a costruire.

Nel linguaggio che gli è proprio invita a sognare, scampanellando e fischiando le sue meravigliose creazioni, e perché no anche a riflettere grazie a quel pizzico di ironia, mista all’originalità, che riesce ad infondere ai suoi fischietti quando li modella liberando le figure imprigionate nella creta informe.

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