Di tutte le accuse quella che proprio il presidente Vendola non manda giù è il riferimento alla sua presunta assenza dalla Puglia.
Su 125 sedute di Consiglio regionale nella sua prima legislatura Vendola risulta assente solo 22 volte; fino ad oggi nella seconda legislatura, dal 2010 per intenderci, il presidente Vendola ha chiesto congedo solo 14 volte su 78 sedute d’aula.
“Un record di presenze nella storia istituzionale – lo ha definito lo stesso governatore della Puglia – ma soprattutto, posso affermare che anche durante la campagna elettorale non ho mai fatto passerelle strumentali. Ho ricevuto e ricevo decine e decine di inviti nei vari talk show, ma solo poche volte dico di sì, e mai però mi sottraggo ai miei doveri di presidente, prima di tutto c’è la Puglia ed i pugliesi”.
“La mia corsa alla scena politica nazionale non è mai stato uno svantaggio per la Puglia ma un vantaggio – ha detto Vendola – una condizione che spesso è servita alla nostra regione per ottenere i riflettori puntati sulle eccellenze che pure sono tante”.
Fatti alla mano Vendola spiega che questa è una Regione che sta uscendo dal Piano di rientro e gli indicatori economici forniscono un dato importante: le aziende che nascono sono nettamente di più di quelle che chiudono, in assoluta controtendenza.
Non accetta il presidente Vendola di essere additato come il responsabile dello sfascio sanitario. “Se chiudo gli occhi – ha sottolineato – e penso a quello che erano gli ospedali prima che arrivassimo noi a governare, (il Policlinico, il Di Venere, il San Paolo, gli Ospedali riuniti di Foggia) l’immagine che mi viene in mente è quella di strutture sporche, fatiscenti, degradate”.
A remare contro le condizioni della sanità in Puglia anche la mannaia del blocco del turn over che non ha consentito di rimpiazzare i medici al momento del loro pensionamento.
Vendola annuncia che Elena Gentile procederà attraverso l’anagrafe del personale paramedico ad individuare e stanare quanti infermieri sono sottratti e “assegnati al riposo amministrativo”.
“È vero, ha ragione Palese – ha detto Vendola – quando dice che la raccolta differenziata non ha raggiunto gli obiettivi voluti e dovuti. È un mio cruccio. Ma una politica moderna dei rifiuti ha bisogno di impianti moderni e di procedure amministrative snelle”.
Poi il presidente ritorna sul tema dei cambi in Giunta che si sono susseguiti in questi anni e che talvolta sono stati laceranti sul piano umano. “Il momento che meno mi piace è quello in cui sono costretto a conferire alla parola ‘potere ‘ una percezione da sostantivo dal suono opaco – ha sottolineato – E’ il momento in cui sono necessarie delle scelte che purtroppo ledono le relazioni”.
E anche per questo che il presidente sente “con fastidio” le parole di quello che lui ha definito il “suo biografo Zullo che continua ad attribuirmi propensioni così lontane dalla mia reale formazione culturale morale”.
Poi il saluto al suo antagonista “leale” Palese che “ci mancherà per il suo stile e la sua competenza. – sottolineato Vendola – ho imparato che degli avversari è sempre meglio coglierne le virtù”.
“In questo momento in cui il Paese è alla deriva e la democrazia è in crisi è necessaria una massima allerta per non essere travolti da questa onda di protesta che può trasformarsi pericolosamente in rivoluzione reazionaria” – ha concluso.
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