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Divieti di balneazione tra Novaglie e Leuca: per non morire di sicurezza

Al via il secondo “Cantiere per la sussidiarietà” promosso dal Centro Servizi Volontariato Salento, SOS Costa Salento e CSVnet Puglia.

Limitare le zone con interdizione, comunicare e informare adeguatamente, definire le zone ad alto rischio, investire sull’area marina da Tricase a Leuca, le iniziative dei prossimi giorni

Scongiurare il disastro della stagione turistica, con alcune disdette di prenotazioni già avvenute negli ultimi giorni; tutelare il turismo e l’economia, e tutelare il nostro ambiente. Sono queste le mosse da cui parte la mobilitazione di tante associazioni e cittadini che il 31 maggio si sono dati appuntamento a Novaglie presso lo Scalo per la seconda edizione dei Cantieri per la sussidiarietà organizzati dal CSV Salento, dall’associazione SOS Costa Salento e da CSV Puglia Net. Titolo dell’incontro “Novaglie, Ciolo, Leuca: balneazione o interdizione?”. Hanno partecipato all’incontro i sindaci Stendardo di Alessano, Buccarello di Gagliano del Capo, Martella di Corsano, numerosi amministratori e numerosissimi cittadini. Sono di pochi giorni fa, infatti, le cinque ordinanze della Capitaneria di Porto che hanno interdetto la balneazione e la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali, la pesca professionale e sportiva e ogni attività, dai tuffi alle escursioni subacquee, nel tratto di costa che arriva a Leuca. Diventano off limits zone come Punta Meliso, Punta Ristola, Porto Vecchio, Cipolliane, Ciolo, la Grotta del Pozzo, la Porcinara, le Tre porte e la Grotta del Diavolo, la Parete dell’elefante, persino le abitazioni e le attività  commerciali costruite in quel tratto di costa, ben 12 km tra i più belli del mondo. Una situazione esplosiva che mette a repentaglio la sopravvivenza di realtà produttive che vivono di turismo estivo e di tanti pescatori della zona che, all’inizio della stagione, troveranno l’accesso alle coste sbarrato. Basti pensare che il solo settore escursionistico conta 250 addetti.

“Qui noi stiamo castigati, chi mi pagherà, chi pagherà il mio lavoro da domani mattina?” urla un pescatore di Novaglie ai sindaci. “Quello che sta accadendo è frutto di un vero e proprio terrorismo mediatico, incomprensibile, masochista, ai danni del turismo salentino e per questo occorre un’azione congiunta dei sindaci e dei cittadini per contrastare un sicura catastrofe” ha sentenziato Miriam un’operatrice turistica, già duramente colpita dalle interdizioni della Capitaneria. Tentano di dare alcune risposte alle numerose domande i tre amministratori convenuti. Antonio Buccarello, sindaco di Gagliano del Capo: “È compito dei sindaci contemperare tante esigenze: tutelare la natura, l’attività turistica ed economica e la sicurezza. Sono due le direttive su cui ora occorre muoverci: superare il paradosso del divieto assoluto, facendo emergere la possibilità della fruibilità di alcune delle aree considerate attualmente in PG2. Devono essere riviste le distanze di 100 metri per la fruizione delle per permettere solo alle imbarcazioni autorizzate di visitarle con i turisti. Stringeremo invece una collaborazione con l’Università del Salento per valutare le zone veramente a più alto rischio”. “Ho chiesto alla Capitaneria di Porto – gli fa eco Osvaldo Stendardo, sindaco di Alessano, interessato dalle zone in PG2, a più basso rischio – di rimuovere totalmente i divieti di balneazione. Se la Capitaneria avesse fatto una consultazione con le amministrazioni, forse non saremmo giunti a questo. Abbiamo un gioiello nelle mani che è il mare e forse qualcuno ce lo vuole un po’ limitare. E di questo certamente qualcuno gode perché il Salento ha molta attrattivita”. Quattro gli impegni assunti dagli amministratori davanti si cittadini nel secondo Cantiere per la sussidiarietà: Limitare e contenere le zone con interdizione entro dieci giorni; Comunicare e informare adeguatamente per scongiurare il rischio delle disdette delle prenotazioni turistiche; Definire le zone ad alto rischio; Investire sull’area marina da Tricase a Leuca come un’unica area strategica turistica.

“È stato uno straordinario esempio di reale sussidiarietà – ha concluso Luigi Russo, presidente del CSV Salento – in cui finalmente cittadini e amministratori hanno travato spazi e tempo per confrontarsi e tentare di abbozzare delle soluzioni, si sono dati dei tempi. E sulla certezza dei tempi ci faremo garanti. Infatti ci ritroveremo tra qualche giorno e prima dell’inizio della stagione turistica per verificare il lavoro fatto. Questo pezzo di litoranea ha bisogno di essere considerata un’area strategica turistica e occorrono investimenti adeguati e un chiaro disegno politico che in passato non abbiamo visto, e che ora non si può più rimandare”.

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