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Domenica 12 maggio canonizzazione di Antonio Primaldo e Compagni

Il 12 maggio p.v., alle ore 9.30, in Piazza San Pietro a Roma, il Santo Padre Francesco celebreràla Santa Messacon il rito di Canonizzazione dei Beati Antonio Primaldo e Compagni.
Un lungo percorso
13 agosto 1480
Circa 800 otrantini, guidati e sostenuti da Antonio Pezzulla, denominato Primaldo, vengono decapitati sul Colle della Minerva.
14 agosto 1485
Primo anno in cui la ricorrenza del martirio è comunitariamente celebrata in Otranto.

1539 (17 giugno-22 settembre)
Celebrazione del processo (“Informo”), presieduto dal Vescovo Antonio de Beccaris con la deposizione di dieci testimoni oculari sopravvissuti.

1721

I Martiri vengono dichiarati patroni principali della Città e dell’Arcidiocesi.

14 dicembre 1771

La Congregazionedei Riti, dopo regolare processo canonico e per decisione del Papa Clemente XIV, emana il Decreto di conferma del culto da tempo immemorabile (beatificazione equipollente) tributato ai Martiri di Otranto.

5 ottobre 1980

Pellegrinaggio apostolico ad Otranto del Papa Beato Giovanni Paolo II nella ricorrenza del quinto centenario del martirio.

27 maggio 1994
Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi con cui si riconosce la validità dell’Inchiesta Diocesana sulla storicità del martirio, tenuta dal 16 febbraio 1991 al 21 marzo 1993.

 

6 luglio 2007

Il Santo Padre Benedetto XVI dispone chela Congregazionedelle Cause dei Santi pubblichi il Decreto sul martirio.

27 maggio 2011

La Congregazionedelle Cause dei Santi con Decreto riconosce la validità dell’Inchiesta diocesana (27 luglio 2010 – 16 aprile 2011) su una guarigione ritenuta miracolosa riguardante Sr. Francesca Levote, delle Sorelle Povere di Santa Chiara del Monastero di Otranto.

20 dicembre 2012

Il Santo Padre Benedetto XVI autorizzala Congregazionedelle Cause dei Santi a pubblicare il Decreto sul Miracolo. In esso si riconosce la guarigione prodigiosa “rapida, completa e duratura” della Religiosa Clarissa operata dal Signore per intercessione dei Beati Martiri Antonio Primaldo e Compagni, da “cancro endometrioide dell’ovaio con progressione metastatica (IV stadio) e grave complicazione dello stato generale”.

11 febbraio 2013

Nel corso del Concistoro Ordinario Pubblico il Santo Padre Benedetto XVI decreta che “i Beati Antonio Primaldo e Compagni, Martiri, siano iscritti nell’Albo dei Santi di domenica 12 maggio2013”.

“Un momento storico e di raccolta per la nostra Comunità idruntina e per la Diocesitutta”, asserisce il Sindaco Luciano Cariddi. “La canonizzazione dei nostri Santi Martiri Antonio Primaldo e Compagni rappresenta per noi un’immensa gioia. Si riconosce il particolare valore a livello civico ed ecclesiale dell’eroismo dimostrato dai Martiri indruntini in quel lontano 1480. Un gesto che contrassegnava i valori civici e religiosi che costituivano il carattere identitario della Comunità chiamata ad un impegno immane per amore di patria e per profonda fede”.

E prosegue: “In qualche modo quell’esperienza credo abbia segnato questi luoghi e la nostra gente, tramandando un sentimento comune che ci appartiene rendendoci più aperti, più comprensivi e più solidali con quanti, nei secoli, sono giunti nella nostra terra.

Oggi voglio ringraziare a nome di tuttala Comunitàil nostro Vescovo Mons. Donato Negro, grati per le preghiere che non ha mai fatto mancare affinché si giungesse a tale riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa”.

E il primo cittadino conclude: “L’auspicio è che la canonizzazione dei nostri Martiri possa servire a rendere ancor più consapevoli noi tutti dell’importante testimonianza che la nostra Città deve continuare a rappresentare”.

Una  Comunità in cammino, dunque, alla volta di Roma. Otrantini e fedeli di tuttala Diocesi, nonché il Sindaco Cariddi, parteciperanno alla cerimonia solenne di canonizzazione.

Giovanni Paolo II, il 5 ottobre del 1980, in occasione della sua visita alla Città nel V centenario del sacrificio degli Ottocento, pronunciò “Il Martirio è una grande prova dell’uomo, la prova della dignità dell’uomo al cospetto di Dio stesso”.  
Ottocento eroi che hanno fatto di un piccolo paese, un grande paese. Di un piccolo esercito, una grande compagine sorretta dall’amore per la propria fede. Dall’amore per un Dio che, infine, li ha salvati.

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