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Dr. Luigi Mazzei: Notte della Taranta, solo una resa dei conti interna al PD

Sono curioso di vedere come finirà l’ennesima pantomina di Sergio Blasi in merito allo stop della Notte della Taranta. Dopo anni di deriva “populistica ed eventistica”, si è reso conto che gli obiettivi iniziali si sono persi per strada, Obiettivi richiamati anche nello Statuto della Fondazione ossia la “valorizzazione e la tutela del territorio del Salento, in particolare realizzando azioni positive in favore di manifestazioni culturali e musicali per il sostegno e lo sviluppo alla ricerca culturale sul fenomeno del ‘tarantismo’ e delle tradizioni ‘grike’ e salentine”.

“Ricerca culturale e tradizioni grike, queste sconosciute”, bisognerebbe titolare così un film sui 18 anni della Notte della Taranta, divenuta maggiorenne senza studiare ma solo suonando in piazza.

In tutti questi anni abbiamo assistito ad un crescendo della sua spettacolarizzazione, con la sola preoccupazione di tenere dritto il timone verso la colorazione rigorosamente “rossa”.

La Fondazione è nata più per l’esigenza di gestire un evento senza i vincoli a cui un Ente Locale come l’Unione dei Comuni doveva sottostare, piuttosto che per reali esigenze di crescita culturale. Nomine del CdA tutte politiche e spesso incompatibili, non hanno consentito di mettere in campo un programma di ricerca serio che avrebbe dovuto consentire al fenomeno musicale di diventare fenomeno culturale.

Pensate a come sarebbe stato bello avere un Museo della Notte della Taranta, che mettesse insieme tutte quelle ricchezze orali, sonore e video che i molti ricercatori che ruotano intorno all’evento avrebbero potuto mettere a disposizione. Una ricerca che avrebbe dovuto tenere come punto di riferimento in maniera strutturale l’Università del Salento consentendo di fare della Taranta un “evento culturale” tutto l’anno.

Qualcuno ci ha creduto, alcuni Architetti hanno messo insieme il progetto “Archistart”,  insieme con l’Osservatorio Urbanistico Teknè , lanciando un concorso di idee per creare una struttura permanente per la Notte della Taranta. Ma le ingenti risorse utilizzate in questi anni sono state impiegate interamente per l’evento musicale, addirittura distraendo mezzi come quelli della tutela delle minoranze linguistiche in favore del concertone.  Emblematico il caso di un noto concertatore che ricevette somme come traduttore linguistico del “griko”… senza conoscerlo.

Blasi allora come oggi è stato sempre presente e le mie segnalazioni e proposte, alla pari di tutte quelle che non facevano parte dell’enclave che oggi bolla come “autoreferenziale”, venivano accantonate. Addirittura l’On. Lorenzo Ria osò mettere in discussione la trasparenza della gestione di quelle ingenti risorse, ricevendo il ben servito dal Pd provinciale.

Quello di oggi appare l’ennesimo modo di regolare i conti per mancati appoggi elettorali alle ultime regionali e le esternazioni che vengono fuori da quel “gruppo” di compagni, sembrano poco attendibili e hanno il sapore di vendette personali.

Vedremo se i soliti attori avranno il coraggio di farsi davvero da parte e affidare la gestione del “progetto” Notte della Taranta a chi è fuori da questi schemi, come l’Ateneo salentino che ha al suo interno tutte le professionalità e le potenzialità utili a far vivere la maggiore età alla Notte della Taranta da protagonista tutto l’anno.

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