header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Ferrovie Dello Stato: la Linea Adriatica non può fermarsi ad Ancona. Treni veloci anche a Bari e Lecce. Stefàno (SEL) interroga il Ministro Passera

Linee Lecce-Roma e Lecce-Milano, il Sud non può fermarsi ad Ancona. Il Ministro è a conoscenza dei piani di Ferrovie dello Stato? Il senatore Dario Stefàno (SEL) sottopone al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti la questione del treni veloci negati alla parte finale della Linea Adriatica, come dichiarato pubblicamente dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti.

In occasione dell’ inaugurazione della tratta del Frecciarossa  Ancona-Milano – si legge nel testo –   l’ad Moretti ha annunciato la pronta disponibilità di 28 nuovi treni, tra Frecciabianca e Frecciarossa, per la linea Adriatica. Una linea però, come lo stesso Ad sostiene, che si ferma ad Ancona poiché “non c’è abbastanza concentrazione di clientela verso il Sud e questi sono treni che si pagano solo con il prezzo dei biglietti dei clienti”.

“Ma – sottolinea Stefàno  – Ferrovie dello Stato è un’azienda statale che utilizza risorse interamente pubbliche, pertanto il rendimento economico non può essere il solo criterio alla base delle scelte”.

“Il Ministro Passera – chiede il Senatore Stefàno – condivide questi progetti di Ferrovie dello Stato che penalizzano pesantemente l’economia e la popolazione del Sud? E soprattutto: intende intervenire per riequilibrare gli investimenti di Ferrovie dello Stato sull’intero territorio nazionale  garantendo parità di accesso del trasporto ferroviario pubblico? Sarebbe importante anche conoscere i dati di traffico sulle direttrici ferroviarie del Sud, in particolare della linea Lecce-Roma e Lecce-Milano. Così si proverebbe quello che già conosciamo e cioè che le  argomentazioni di Moretti sono insussistenti, in quanto i treni da Sud a Nord e viceversa risultano essere sempre e a tutte le ore regolarmente utilizzati, nonostante tariffe elevate in relazione ai tempi di percorrenza”.

 “Non ci può essere un Paese che viaggia a due velocità – conclude Stefàno – gli investimenti pubblici devono garantire all’intero territorio parità di trattamento nella progettazione e messa in opera delle infrastrutture, poiché trasporti  efficienti e veloci sono il presupposto per favorire la libera circolazione delle persone e la crescita economica”  .

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.