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Filomena D’Antini Solero: “Per contrastare adeguatamente il femminicidio, adesso, servono risorse finanziarie per potenziare e mantenere i centri Anti Violenza e le Case Rifugio

Dopo la ratifica della Convenzione di Istanbul da parte del Parlamento e l’approvazione ad opera del Consiglio dei Ministri del Decreto anti femminicidio, è necessario stanziare risorse finanziarie adeguate per potenziare e sostenere i Centri Anti Violenza e le Case Rifugio molte delle quali, sino ad ora, gestite da volontari.

E se l’Europa chiede di attivare un Centro Anti Violenza ogni mille abitanti in Italia siamo ancora lontani da questo traguardo.

Ho già manifestato tutto il mio apprezzamento per l’operato del Governo, ma al fine di proteggere le vittime, oltre all’arresto in flagranza di reato del molestatore o del violentatore, alla irrimettibilità della querela, alla procedibilità d’ufficio e all’inasprimento delle pene se il fatto viene commesso ai danni di donne in gravidanza o in presenza di minori, tutte prescrizioni incisive del Decreto, ora bisogna, necessariamente, impegnare risorse per i CAV e le Case Rifugio, dando così attuazione all’art. 8 della Convenzione di Istanbul che vincola gli stati che la ratificano a stanziare risorse finanziarie adeguate per prevenire e combattere ogni forma di violenza rientrante nel campo di applicazione della stessa.

Purtroppo l’utilizzo delle risorse dei piani di zona derivanti dal Fondo Nazionale per le politiche sociali, che negli anni ha subito consistenti tagli, non potrà da solo garantire gli obiettivi e gli obblighi previsti dalla suddetta Convenzione. I piani di zona oggi rappresentano azioni programmate dirette a far fronte oltre che ai numerosi servizi socio-assistenziali diretti a disabili e anziani, ad una serie di emergenze sociali che da tempo affliggono l’Italia tra cui le nuove povertà, gli immigrati e le aree a rischio.

La convenzione di Istanbul prescrive l’obbligo di promuovere ogni misura necessaria per contrastare la violenza, protegge le vittime e punire i responsabili oltre che attraverso il sostegno ai Centri Anti Violenza e alle Case rifugio, anche grazie ad attività di sensibilizzazione sul territorio, educazione nelle scuole, formazione di figure professionali, servizi di supporto specializzati, protezione e sostegno ai bambini testimoni di violenza, raccolta dati e ricerca, coinvolgimento dei mass media.

Per contrastare efficacemente il Femminicidio e proteggere le vittime bisogna istituire un fondo nazionale antiviolenza con nuove e adeguate risorse finanziarie.

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