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FOCARA 2017: PRATESI E ZAZA A NOVOLI PER PRESENTAZIONE CATALOGO DI KOUNELLIS

Sarà presentato domani 4 gennaio alle 18 nella sala conferenze del Palazzo Baronale di Novoli il catalogo Jannis Kounellis “La Fòcara 2015”, realizzato dalla Fondazione Fòcara di Novoli per la Manfredi Edizioni. La pubblicazione che racchiude la partecipazione dell’artista all’edizione 2015, è curata dal critico d’arte Giacomo Zaza. In occasione del libro monografico “Jannis Kounellis La Fòcara 2015”, la Fondazione Fòcara di Novoli promuove una conferenza dal titolo “L’arte di Jannis Kounellis e La Fòcara di Novoli”. Interverranno Ludovico Pratesi e Giacomo Zaza.

Introdurrà Gianmaria Greco, sindaco di Novoli e presidente della Fondazione Fòcara.
Modererà il dibattito Carmelo Cipriani.

Dichiarazione di Gianmaria Greco, presidente della Fondazione Fòcara di Novoli L’interpretazione della nostra tradizione secolare da parte del maestro Kounellis ha sancito un punto di svolta rilevante ed ha rappresentato un momento un momento di riflessione importante in merito al rapporto arte – devozione.
Con la promozione del catalogo fotografico dell’evento 2015, la Fondazione Fòcara vuole celebrare questa riflessione e regalare alla comunita’ un’altra raccolta di emozioni e suggestioni di questo straordinario evento “.

Le fiamme della Fòcara di Novoli sprigionano una pulsione di rinascita e di trionfo degli uomini. Per Kounellis rappresentano “la vittoria di una comunità che costruisce con il proprio sangue (tagliando al suolo e poi bruciando i tralci delle vigne dalle quali viene fatto il vino) un grandissimo falò a cui dà fuoco per proclamare la vittoria. La vigna simbolicamente è la vita, il vino è la linfa vitale, il sangue. È un rituale quasi teatrale. Questo taglio fino al fondo della terra, e questo fuoco non riguarda la morte ma riguarda la rinascita. È una vittoria perché tutto rinasce, compresa la linfa vitale che si rigenera!”.
La Fòcara di Novoli per Kounellis possiede un valore spirituale unito a una strepitosa potenzialità artistica: “Il fuoco è diventato un elemento fortemente artistico a Novoli dato che non viene più fatto per creare il carbone. Il fuoco è verticale e va dritto al cielo, quasi un elemento spirituale. Tuttavia è opera dell’uomo, fa sentire l’uomo forte e sano. E questo fuoco ha ancora più significato perché è rivolto a Sant’Antonio. Fare il fuoco nel nome di un Santo rende tutto più straordinario e potente. A nome di Sant’Antonio la gente di Novoli esprime un ‘atto di potere’ mediante un rito propiziatorio, un rito che possiede una forza e una spettacolarità unica. L’uomo ‘nel nome di’ onora e glorifica tanto un “credo” quanto la grandezza di un popolo”.

JOANNIS KOUNELLIS

Jannis Kounellis nasce nel 1936 a Pireo, in Grecia. Nel 1956 si trasferisce a Roma e s’iscrive all’Accademia di Belle Arti.
Negli anni Sessanta Kounellis realizza opere pittoriche monocrome con numeri, lettere, simboli tipografici e segnaletica stradale. In seguito, incorpora nei suoi dipinti elementi ritrovati di vario tipo – cercando di condurre la pittura in un nuovo territorio, nella terza dimensione e nello spazio reale.
A partire dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro si sposta in modo più considerevole verso un tipo di arte incentrata sull’oggetto reale e la performance. Kounellis include due elementi nel suo lavoro: un elemento di forma inorganica (struttura) ed uno di presenza organica (sensibilità). È proprio in questo contesto che comincia ad utilizzare materiali della vita quotidiana, come pietre, cactus, caffè, lana cardata, sacchi di juta vuoti o pieni di legumi, frammenti di copie di sculture classiche, lampade a petrolio, tavolini di metallo, binari delle ferrovie. Rompe lo status quo del linguaggio pittorico abbracciando l’idea di fondere l’arte con la vita.
Una volta intrapreso questo processo, si spinge a livelli estremi e introduce nella sua arte creature viventi (puntando di fatto verso sezioni dell’arte che erano sconosciute a quei tempi); ponendo ancora una volta l’accento sul bisogno dell’arte di occuparsi della vita reale. Nel 1969 crea una delle sue opere più famose – l’installazione di 12 cavalli vivi nella galleria L’Attico a Roma.
Nello stesso anno, a Parigi, comincia ad usare il fuoco come materiale ed espone delle bombole di gas con delle bocchette che emettevano una fiamma accompagnata da un fischio, all’altezza dello sguardo del visitatore. Alcune opere in cui è presente il fuoco sono collegate ad altre in cui usa delle reti da letto, definite dall’artista come unità di misura dell’umano. Successivamente, intorno al 1976, introduce un altro materiale – il fumo.
Realizza anche delle opere di ostruzione (blocca dei vicoli di passaggio con pietre o altri materiali) e altre ben note che includono danzatori e musicisti.
Nel corso degli anni Ottanta, fino ad oggi, Kounellis continua a lavorare su installazioni di grandi dimensioni, adoperando il “lessico dei materiali” da lui elaborato, il lavoro stesso diventa più complesso e raggruppa più oggetti e temi differenti. Kounellis definisce in modo incisivo il legame tra tradizione e epos popolare. Continua a sviluppare un linguaggio visivo che abbraccia l’arcaico, il classico e il contemporaneo. Grazie alla capacità di catturare l’atmosfera specifica dei diversi luoghi e di tradurla in opera d’arte, Kounellis realizza opere caratterizzate dalla sovrapposizione di oggetti, materiali e azioni, per mostre temporanee o installazioni semi-permanenti, che trasformano l’ambiente circostante.

Kounellis ha esposto le proprie opere nei più importanti musei in giro per il mondo. Ha preso parte a numerose edizioni della Biennale di Venezia dal 1972 in poi, e a Documenta, Kassel, nel 1972 e nel 1982.
Dagli anni Settanta ad oggi le sue opere sono state esposte ampiamente in tutto il mondo (fra gli altri: Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven; Obra Social, Caja de Pensiones, Madrid; Whitechapel Art Gallery, Londra; Staatliche Kunsthalle Baden-Baden; Musée d’Art Contemporain, Bordeaux; Museum of Contemporary Art, Chicago; Musée d’Art Contemporain, Montreal; Espai Pobenou, Barcellona; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Tate Modern Gallery, Londra; ARC/Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi; Museo di Capodimonte, Napoli; Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires; Museo Nacional de Artes Visuales, Montevideo; Modern Art Oxford, Oxford; MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli; Stedelijk Museum di Amsterdam; Ludwig Museum, Colonia; Museo Pecci di Prato, Neue Nationalgalerie, Berlino).

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