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Fondo di Solidarietà Comunale negativo. Porto Cesareo ed i Comuni turistici non ci stanno

Continua la battaglia di diversi Comuni turistici rivieraschi Pugliesi per il recupero delle somme dal Fondo di Solidarietà. Dopo la presa di posizione del Comune di Porto Cesareo guidato dal sindaco Salvatore Albano già riportata dai media, lunedì 21 ottobre è partita la lettera all’Anci Puglia e all’Anci nazionale a firma dei sindaci dei Comuni di Porto Cesareo, Castrignano del Capo, Melendugno, Otranto, Maruggio, Ugento, Leporano e Lesina. Ultimo in ordine di adesione il Comune di Nardò che nelle scorse ore ha sposato la battaglia. Si tratta degli unici nove Comuni in Puglia che, dati alla mano, registreranno un saldo negativo verso il ‘Fondo di Solidarietà Comunale’. In parole povere si tratta di Enti che dovranno versare somme delle quali beneficeranno altri Enti. Da qui la ferma presa di posizione dei Comuni, pronti a dare battaglia a questa forma di sperequazione sociale. Le amministrazioni pugliesi interessate infatti non ci stanno e su iniziativa del Sindaco del Comune Jonico di Porto Cesareo Salvatore Albano e dell’Assessore al Bilancio Paola Cazzella, da qualche settimana hanno lanciato un forte grido d’allarme attivando una forma di protesta comunicativa. I Comuni aderenti infatti, pur consapevoli di avere poche possibilità di avere vinta questa battaglia per via della difficilissima situazione economico-finanziaria nazionale, hanno comunque congiuntamente avviato la loro forma di protesta.
“Non vogliamo restare a subire passivamente un’ingiustizia sociale. La norma è iniqua e distorta” affermano il primo cittadino di Porto Cesareo e il suo vice con delega al bilancio Paola Cazzella. “Il nostro è un ultimo grido disperato d’aiuto – continuano – prima che i giochi si chiudano completamente e si passi a definire i Bilanci Comunali 2013. Secondo questo meccanismo distorto e soprattutto iniquo, il nostro Comune ad esempio –spiegano- dovrebbe far confluire al Fondo oltre 2 milioni di euro per ricevere in cambio assolutamente nulla. Tutti questi soldi usciranno dal territorio di Porto Cesareo per finire chissà dove e questo sinceramente ci sembra assurdo. E’ impensabile parlare di federalismo fiscale e allo stesso tempo privare i territori della propria autonomia nella scelta delle politiche fiscali. v“Questo è puro commissariamento – rincarano gli amministratori cesarini- “Attendiamo da mesi l’ufficialità dei dati relativi al fondo di solidarietà comunale per poter definire l’imposizione fiscale 2013, nonché per chiudere il nostro Bilancio di previsione. Solo ufficiosamente siamo a conoscenza degli oltre 2 milioni di Euro che il Comune di Porto Cesareo deve far confluire in questo fondo. E’ vergognoso che un comune così piccolo e allo stesso tempo con così tante necessità ed emergenze debba utilizzare la propria capacità contributiva per altri territori che spesso vantano un’imposizione fiscale più bassa”. Poi in conclusione alcune ultime considerazioni riferite al problema e scaturite dall’approvazione dell’ultima manovra del Governo Letta. “Il decreto 120 del 15 ottobre, la cosiddetta manovrina, è un ulteriore offesa verso questi territori, piccoli comuni turistici che devono affrontare innumerevoli emergenze nel periodo estivo e non riescono a farvi fronte per mancanza di fondi e per i vari vincoli di finanza locale introdotti negli ultimi anni. La manovrina alleggerisce a Porto Cesareo il “debito” al fondo di solidarietà di soli € 27.114,98. Praticamente un’elemosina –concludono Albano e la Cazzella- un’offesa pesante verso questi territori”.
Sulla tematica interviene anche il sindaco di Lecce Paolo Perrone, componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci che a stretto giro diramerà una sua nota stampa

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