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FRANCESCO DEL PRETE COR CORDIS CONTROVENTO by DODICILUNE

Prodotto dall’etichetta pugliese Dodicilune, nella collana editoriale Controvento, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei migliori store on line da Believe Digital, martedì 18 maggio esce “Cor cordis“, nuovo progetto discografico del violinista e compositore salentino Francesco Del Prete.

Nove composizioni originali per scoprire ciò che vive oltre la superficie delle cose e dell’essere umano e per andare al di là di ciò che l’occhio vede in “prima battuta” per approdare nel “Cor cordis”, il “cuore del cuore” del microcosmo che ci circonda. In alcuni brani il musicista, che alterna il violino acustico ed elettrico e si accompagna con loop station e suoni elettronici, è affiancato dalla voce di Arale – Lara Ingrosso, con cui condivide e cura anche la produzione musicale e artistica del disco, dal violoncello di Anna Carla Del Prete, dalla batteria di Diego Martino, dal sax soprano di Emanuele Coluccia, dal synth di Filippo Bubbico e dal trombone di Gaetano Carrozzo.

Il disco si apre con Gemini, la colonna sonora di una festa. «Gemini è il sud in piena estate. Gemini è una coppia che balla a piedi nudi tra la gente. Gemini, in latino, vuol dire “Gemelli”. Gemini è il mio segno zodiacale. Gemini sono Io», racconta Del Prete. A seguire Lo gnomo («quella parte di noi più deforme, irregolare, imperfetta, difettosa e di conseguenza alla continua ricerca della “bellezza”»), Il teschio e la farfalla (che «racconta di una farfalla che svolazza placidamente tra le orbite e le cavità vuote di un teschio, e si chiede in realtà chi tra i due faccia più paura: l’abisso oppure chi ci guarda dentro compiaciuto?») e L’alveare («un “capriccio”, che esprime la mia passione per determinati generi musicali, in questo caso il jazz in generale e l’hard-bop in particolare, con un richiamo sonoro allo sciame laborioso delle api»). L’inganno di Nemesi svela la falsità, l’imbroglio, la menzogna della dea greca della Giustizia, Nemesi appunto, sottolineandone l’utopia in una realtà come la nostra. «Nemesi distribuiva gioia o dolori a seconda di quanto fosse legittimo, garantendo perciò giustizia ai delitti irrisolti o impuniti e perseguitando soprattutto i malvagi». Acido balkaniko è, invece, il secondo “capriccio” del disco e testimonia, con approccio e linguaggio balcanici, la passione di Del Prete per i tempi dispari. Cor cordis prosegue con SpecchiArsi, brano che riflette sulla possibilità di ognuno di noi di riuscire ad avere o meno la propriocezione, quella capacità cioè di percepire e riconoscere, senza il supporto della vista, la posizione del proprio corpo nello spazio, «un sesto senso che, nella mia interpretazione, ci permette di preparare e trovare l’assetto necessario per affrontare situazioni difficili». L’attrice è l’immagine, rivelata senza fretta, di qualcosa di meraviglioso e straordinario che sarebbe potuto essere e che invece ha lasciato il posto a fantasmi di bellezza. «Melodia ed inquietudine si alternano e si compenetrano svelando gioie e dolori della vita, esperienze sensoriali inscindibili le une dalle altre». La traccia conclusiva, Tempo,è un inno all’inesorabile scorrere delle lancette, così ciniche nel loro incedere indifferenti all’essere umano.

Solo nella versione “digitale” il disco ospita un’altra traccia. Il singolo Lacci, che ha anticipato di qualche giorno l’uscita del disco disponibile anche su YouTube, con un videoclip diretto da Stefano Tamborino. “Lacci” parla di rapporti indissolubili costruiti nel tempo, vincoli e relazioni talmente forti da annullare e superare distanze e ineluttabili incomprensioni. Il brano – accompagnato da un videoclip nel quale il violinista in prima persona si esibisce con e senza violino a rimarcare l’intensità della connessione indipendentemente dalla presenza o meno dell’altra parte – narra di legami e collegamenti che si nutrono magicamente della stessa relazione, qualunque essa sia: un rapporto parentale, di amicizia, un amore travolgente e duraturo.

Francesco Del Prete inizia il suo percorso violinistico con gli studi classici per poi appassionarsi al mondo della musica etnica in generale e jazz in particolare, passioni che lo portano a ricercare sonorità inedite e modi alternativi di utilizzare lo strumento e di svelarne i lati nascosti anche attraverso l’utilizzo dell’elettronica. Da questa ricerca hanno preso vita i suoi tre principali progetti: “Corpi d’Arco”, per violino solo e pedaliere (il disco omonimo è stato pubblicato nel 2009); “Respiro”, originale duo elettro-pop violino e voce; “Francesco Del Prete Jazz Ensemble”, il cui primo disco, Colibrì, è stato pubblicato nel 2018. Il suo percorso musicale rievoca i nostalgici echi di un interminabile viaggio nella musica attraverso l’Italia, il Giappone, la Francia, la Grecia, la Germania, la Svizzera, la Slovenia, attraverso la sua più che variegata (proficua) collaborazione con: l’ensemble de La Notte della Taranta (al fianco di artisti del calibro di Stewart Copeland, batterista dei Police, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Piero Pelù, Teresa De Sio, Gianna Nannini, Ares Tavolazzi, Mauro Pagani, Vittorio Cosma, Franco Battiato, Ambrogio Sparagna, Giovanni Lindo Ferretti), Arakne Mediterranea, Nidi D’Arac, Manigold, Demotika Orkestar.

Autrice, musicista, compositrice e producer, Lara Ingrosso, in arte Arale, si avvicina alle arti dello spettacolo da bambina. In un primo momento il suo percorso è estremamente eclettico e così studia musica, teatro, danza, formandosi negli anni in accademia e con docenti di spicco nazionale. Ma successivamente, avvicinandosi allo studio della composizione di musica per il cinema con Berklee College e della produzione musicale pop/moderna, le sue energie confluiscono principalmente nella musica. Il suo progetto più importante da performer, autrice e producer è Respiro, in duo con il violinista Francesco Del Prete, che le permette di vincere numerosi premi nazionali e internazionali e di suonare in giro per l’Italia e l’Europa.

Anna Carla Del Prete si è diplomata in violoncello presso il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce. Successivamente ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento tenuti dai maestri M. Chiapperino e N. Piovano. Nel 2006 ha conseguito il Diploma Specialistico in Violoncello presso il Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso. Ha collaborato con numerose orchestre tra cui “Istituzione Sinfonica Abruzzese” di L’Aquila, Orchestra della Fondazione ICO “Tito Schipa” di Lecce. Attualmente, oltre ad essere docente di violoncello svolge attività concertistica con vari gruppi da camera. Parallelamente ad un percorso classico si avvicina ad altri generi musicali; in particolare con l’ensemble “Apulia Cello Soloists” si dedica alla divulgazione della musica per film.

Emanuele Coluccia è un polistrumentista, compositore e arrangiatore, con una formazione di base classica e una vita di pratica nell’ambito dell’improvvisazione musicale. Ha vissuto a Roma per molti anni, poi a New York, e risiede attualmente in Salento. Scrive per piccoli ensemble, banda e orchestra sinfonica e ha collaborato a spettacoli teatrali (anche in veste di attore) e progetti di ricerca. Membro e co-fondatore di Bandadriatica, ha condiviso il palco con numerose figure di spicco del panorama musicale nazionale e internazionale (tra cui Redi Hasa, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Carolina Bubbico, Roy Paci, Osunlade) e ha collaborato a centinaia di pubblicazioni discografiche. Nella sua discografia, anche due pubblicazioni a suo nome.

Classe ’92, Filippo Bubbico è un compositore, produttore, audio engineer, performer, polistrumentista. Sin da piccolo intraprende lo studio di batteria, basso, chitarra, pianoforte, clarinetto, violino e voce. Occupa la posizione di head engineer e produttore per l’etichetta da lui fondata, “Sun Village Records”. Vincitore della borsa di studio di Umbria Jazz come miglior giovane talento nel 2016, suona nei maggiori festival a livello nazionale ed internazionale esibendosi in Italia, Francia, Germania, Lussemburgo, Austria, Turchia, Romania, Singapore, Indonesia, Sud Corea.

Gaetano Carrozzo è un trombonista e compositore salentino attivo da anni in diverse formazioni impegnate nella ricerca e fusione di nuovi linguaggi musicali, tra cui BandAdriatica, con i quali si è esibito in festival e rassegne internazionali in Francia, Olanda, Brasile, Croazia, Grecia, Belgio, Austria, Germania, Spagna ecc… Ha all’attivo la partecipazione a più di quaranta pubblicazioni discografiche e ha collaborato con orchestre e band di vario genere che hanno visto la partecipazione di artisti e maestri di rilievo, tra i quali: Luigi Laserra Ingrosso, Gianluigi Gelmetti, Javier Girotto, Paolo Fresu, Richie Stephens, Boban Markovic, Sud Sound System

Diego Martino, giovane batterista Salentino, classe ’94, inizia a studiare batteria da giovanissimo coltivando la passione per il funk ed il breakbeat! All’età di 13 anni sale sul palco insieme a Dj Gruff ed ha così inizio la collaborazione con l’artista; ancor prima, all’età di 11 anni, è ospite presso lo storico “Rolling Stone“ di Milano, in occasione del “Lucchini Day” (VIII Edizione de “ La lunga notte della batteria “) insieme ai nomi più altisonanti del panorama batteristico/musicale italiano ed internazionale. Dal 2013 sono numerose le collaborazioni con orchestre, scuole di musica e studi di registrazione ed attualmente studia presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce con il maestro Marco Volpe. Nel 2021 uscirà il suo primo disco da solista.

L’etichetta Dodicilune, fondata da Gabriele Rampino e Maurizio Bizzochetti è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di quasi 300 produzioni di artisti italiani e stranieri. Distribuiti nei negozi in Italia e all’estero da IRD, i dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati sulle maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.

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