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Friolo: “A Brindisi la fotografia del fallimento della sanità vendoliana”

“Il caso della donna che si è sentita male all’interno dell’ospedale di Brindisi ed è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 proveniente da Mesagne è certamente una sconfitta per la nostra comunità, ma è anche e soprattutto una fotografia nitida di un fallimento, il fallimento del governo regionale in materia di sanità.
Il fallimento di un deficit mostruoso accumulato in pochi anni, dopo aver cavalcato facili demagogie e messo in atto politiche scriteriate.
Il fallimento di un Piano di rientro e riordino ospedaliero tradotto in realtà solo nella fase più semplice, quella dei tagli draconiani, ma che rimane un’incognita nei servizi al territorio e nella creazione di nuovi riferimenti e strutture, alternative e sempre più necessarie per scongiurare il collasso annunciato degli ospedali sopravvissuti.
Il fallimento di gestioni confuse e disomogenee di servizi di fondamentale importanza, come il 118, internalizzato in alcune realtà ed esternalizzato in altre, come se la Puglia non fosse una sola, come se il diritto alla salute in alcune aree fosse più marcato e in altre più labile, come se alcuni operatori fossero meritevoli di maggiore considerazione ed altri meno, senza una logica, senza un criterio razionale e giustificabile”.
Per Maurizio Friolo, capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio regionale, “è in questo caos normativo e burocratico che nascono casi paradossali come quello di una donna che si sente male in una struttura ospedaliera e per essere soccorsa necessita dell’intervento di un mezzo proveniente da un’altra struttura. Un caos che espone medici e operatori in prima linea, sempre più disorientati e stressati, alla bolla mediatica della ‘malasanità’, e che protegge i veri responsabili, i veri protagonisti di una stagione che occorrerebbe finalmente archiviare, con tutte le sue contraddizioni e incongruenze, permettendo invece a quegli stessi dirigenti, medici e operatori di operare al meglio. Solo così è possibile salvare la sanità pugliese e tutelare non solo i cittadini e gli utenti, ma anche quanti quotidianamente vivono sulla propria pelle le conseguenze, spesso drammatiche, di decisioni e orientamenti e politiche profondamente sbagliate, fallimentari e inique” la sua conclusione.

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