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Il nuovo porto nella visione di sviluppo sostenibile del nuovo piano urbanistico di Otranto-Giurdignano

Francesco Nigro, architetto, coordinatore generale del Piano urbanistico generale intercomunale di Otranto-Giurdignano (Le)
Il Documento programmatico preliminare (Dpp) del nuovo Piano urbanistico generale intercomunale di Otranto-Giurdignano, approvato dai rispettivi Consigli comunali il 23 dicembre 2013, delinea con chiarezza la visione di sviluppo sostenibile che le comunità locali intendono perseguire nella complementarietà delle risorse e in sinergia. Nella consapevolezza che di fronte alla globalizzazione occorre ricercare uno sviluppo basato sulla capacità di competere evitando, attraverso la coesione locale, gli squilibri territoriali; si tratta infatti di uno sviluppo sostenibile basato sulla valorizzazione delle risorse locali naturali ed antropiche, capace di entrare nei flussi globali senza venirne schiacciato, anzi conservando identità ed unicità nello stile di vita e di produzione, nella qualità del paesaggio e del territorio. In questa parte del Salento significa mirare allo sviluppo del turismo estendendone i flussi in quantità e qualità, nel tempo e nello spazio: non solo nel cuore dell’estate e non solo sulla spiaggia. Ma puntando ad offrire risposte alle diverse domande di turismo che sempre più si rivolgono a questi territori. I “turismi”, che in buona parte coinvolgono e possono supportare economicamente anche le attività agricole, che sempre più tendono ad integrare la produzione primaria con l’ospitalità, l’accoglienza e l’offerta di attività didattiche, culturali e ricreative, rappresentano, se ben governati, un’occasione imperdibile per lo sviluppo di e nella qualità di Otranto e Giurdignano.

La praticabilità di queste ipotesi richiede inevitabilmente una serie di condizioni territoriali: da quelle fisiche, naturalistiche ed insediative, a quelle umane e sociali, di capacità di iniziativa e di cooperazione. Richiede anche ed innanzitutto il coinvolgimento dei territori che nel loro insieme, per estensione e per risorse presenti, consentono, avvalendosi anche del nuovo piano urbanistico a ciò finalizzato, di favorire uno sviluppo che faccia leva sulla promozione di diversi tipi di turismo e di una agricoltura rinnovata, anche in sinergia con il turismo. Queste strategie di sviluppo possono trovare terreno fertile e successo se la pianificazione urbanistica sarà accompagnata da politiche e iniziative che animano e alimentano le attività economiche, socio-culturali e produttive nelle quali si concretizza lo stesso sviluppo.

È all’interno di questo scenario che già il Dpp, e poi il Pug intercomunale, inseriscono la previsione di un nuovo porto turistico, con funzione strategica per la sicurezza di navigazione e ormeggio rispetto ai venti di Tramontana, finalizzato a costituire una significativa offerta per il turismo multi-stagionale (diporto, crociere, ecc) dell’intera costa salentina, nonché una delle porte del Parco Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca. Al Piano è affidato il compito di assicurare le necessarie condizioni urbanistiche e funzionali per il futuro porto affinché costituisca una concreta risorsa di sviluppo e una nuova offerta per il turismo e la mobilità alternativa su mare, secondo criteri di compatibilità ambientale e fattibilità urbanistica, e un disegno complessivo che immagina questa infrastruttura del mare come il completamento verso est del lungomare urbano, con attrezzature e servizi aperti alla città e al territorio.

Il processo di pianificazione avviato ha in fondo l’obiettivo, in ordine all’idea di sviluppo richiamata, di costruire regole urbanistico-paesaggistiche, atte a mettere in valore le grandi risorse naturalistiche, culturali e paesaggistiche del territorio, nonché a riqualificare gli insediamenti che non sono all’altezza della qualità del paesaggio che li circonda, e ad introdurre attrezzature, dotazioni e infrastrutture a servizio degli abitanti e dei visitatori. Tutto ciò allo scopo di captare, selezionandoli in nome della qualità dell’offerta, i flussi globali delle culture, del turismo, degli investimenti che, da terra e da mare, possono intersecarsi e trovare accoglienza nel territorio di Otranto e di Giurdignano.

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