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Il Quintetto TITO SCHIPA del Conservatorio di Lecce in tounèe in Francia per la Rassegna “Suona Italiano” 2012

Ancora una formazione cameristica salentina alla Rassegna “Suona Italiano2012, organizzata dalla Fondazione Musica per Roma e Ambasciata di Francia, con la collaborazione del MiBac – Direzione generale spettacolo dal vivo, del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dell’Ambasciata italiana a Parigi e del MIUR, con il sostegno della Siae e con la partecipazione di Suona Francese, Servizio culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia, Istituto Francese, Sacem, Nuovi Mecenati e Istituto di Cultura italiano a Parigi.

Protagonista questa volta sarà il Quintetto TITO SCHIPA del Conservatorio di Lecce, una formazione cameristica che, nata da un progetto di laboratorio didattico, ha centrato l’interesse sulla valorizzazione delle composizioni originali scritte per quintetto o formazioni da esso derivate, evidenziando la produzione italiana del XIX Secolo.

La tounèe  francese del  Quintetto TITO SCHIPA,  formato dai  docenti del Conservatorio leccese Francesco Sabato e Marcello Baldassarre (violino), Fernando Toma (viola), Antonio Zitano (violoncello) e Antonio Scarinzi (chitarra) prevede una serie di date presso importanti Associazioni Musicali e precisamente, Venerdì 30 novembre il Quintetto sarà in scena a Meilhan sur Garonne presso l’ Église Saint-Cibard, Sabato 1° dicembre a Pamiers presso l’Associazione “Pro Musica”; Domenica 2 dicembre a Thèze presso l’Associazione ” Les musicales de Thèze“; Martedì 4 dicembre a Bordeaux presso la sala capitolare della chiesa barocca Notre Dame, (a cura dell’Associazione Dante Alighieri a Bordeaux), e Mercoledì 5 Dicembre ad Andernos Bassin Arcachon presso l’Associazione “Françe Italie Aquitaine”. I concerti del 30 novembre, 4 e 5 Dicembre sono sotto l’Alto Patrocinio del Consolato Italiano di Bordeaux.

 

Il programma monografico è dedicato ai Quintetti per archi e chitarra di Luigi Boccherini: l’unico compositore non chitarrista che si è occupato della chitarra nel Settecento.

I quintetti proposti sono arrangiamenti di altre opere dello stesso autore: quartetti, quintetti con  pianoforte, con due viole e con due violoncelli.

Elemento portante di queste composizioni è la contaminazione folcloristica iberica che trova la sua manifestazione più evidente nel Fandango, finale del quarto quintetto G 448. I rasgueados della chitarra e l’inserimento delle nacchere esprimono il gusto popolare di quest’ultimo movimento, che s’ispira al ritmo di una tipica danza tradizionale spagnola.

Qui come in altre opere, gli elementi della tradizione popolare iberica, ampiamente assimilati da Boccherini nel corso della sua lunga permanenza in Spagna, vengono trasformati ed integrati nel lessico dell’autore senza essere mai snaturati dei loro tipici contenuti  originari.

La chitarra, in questo periodo ancora in fase di transizione, sotto l’aspetto organologico, ma in cammino per trovare di lì a poco la sua collocazione nel panorama musicale europeo, è lo strumento principe per interpretare questo nuovo modo di sentire e per traghettare dolcemente la musica verso la nuova espressività.

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