2 Dic 2013
Il vice presidente vicario del gruppo Pdl Erio Congedo commenta le dichiarazioni di Sergio Blasi sulla candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019
Se non conoscessi bene Sergio Blasi e la sua attenzione per la cultura, e dovessi dunque fermarmi a ciò che dice, penserei di essere di fronte a uno dei singolari casi di sdoppiamento della personalità cui ci ha abituati la Sinistra pugliese. Perché oggi che Lecce ha passato il primo turno di candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, il segretario regionale del Pd la descrive ingenerosamente come città brutta, inaccessibile, non valorizzata, poco rispettata dai suoi amministratori, in forte ritardo nel campo della programmazione culturale e poco aperta, nel suo dossier di candidatura, al resto del Salento.
Vale la pena domandarsi cosa ha fatto il partito di Blasi e, più in generale, la sinistra che Governa la Regione con l’apporto determinante del PD per il raggiungimento di questo risultato che, comunque, vada è già un successo straordinario per Lecce, il Salento e la Puglia.
Voglio ricordarlo io: a Bari il sindaco di Bari Michele Emiliano ha scelto di appoggiare Taranto pur sapendo che aveva pochissime chances di vittoria; a Brindisi il gruppo consiliare del Pd, in contrasto con il suo sindaco Mimmo Consales, è uscito dall’aula per non votare il provvedimento di estensione della candidatura alla città di Brindisi; la Regione, per finire l’opera, ha mandato Lecce al primo turno di candidatura senza il suo appoggio ed a tutt’oggi non si comprende come intende concretamente sostenere la sua candidatura. Se dovessimo attenerci ai fatti, saremmo autorizzati a sospettare che proprio il partito di Blasi e la sinistra regionale quantomeno non abbiamo fin qui fatto tutto ciò che avrebbe potuto e dovuto.