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Kursaal, Lanzilotta: “I privati nel mondo fanno cultura, ma per la Godelli è una bestemmia”

“La risposta dell’assessore regionale alla Cultura, Silvia Godelli, al vice presidente del gruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, con la quale difende a spada tratta l’acquisto del Teatro Kursaal Santalucia di Bari da parte della Regione Puglia è, per rispondere con le parole del premier Mario Monti (agli attacchi al suo governo fatti dai rappresentanti degli enti locali durante l’inaugurazione della Fiera del Levante), “condivisibile”.

O meglio sarebbe condivisibile se l’economia italiana e quindi pugliese non fosse attanagliata da una crisi profonda.

In un momento così difficile per la vita dei cittadini pugliesi costretti a pagare il pieno di benzina più degli altri cittadini italiani, a pagare un ticket più alto per fruire delle visite specialistiche, ad avere un’addizionale Irpef a livelli insostenibili, come farà la Regione a spiegare l’urgenza e la necessità di acquisire un ulteriore Teatro al patrimonio pubblico? Tenuto conto che i pugliesi avrebbero potuto ugualmente fruire dell’utilizzo del Kursaal a spese di un imprenditore privato di Milano, ma di origine barese, che mesi fa si era aggiudicato in un’asta pubblica il suddetto teatro e che aveva già intrapreso un giro di consultazioni con gli enti pubblici per avviare una collaborazione.

Cos’ha la Godelli contro i privati che fanno Cultura? Quale pregiudizio la spinge a pensare che il pubblico possa garantire una gestione migliore del patrimonio e dell’attività artistica? Forse l’esperienza che ha maturato nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Petruzzelli direttamente o indirettamente?

Il “progetto di qualità e di integrazione urbana” che l’assessore Godelli disegna dopo l’acquisto del Kursaal sarebbe stato realizzabile anche se fosse diventato di proprietà privata. La coesistenza di pubblico e privato in ogni settore, compresa la Cultura, non è una bestemmia, è un’opportunità.

In un momento di crisi economica è addirittura un miracolo.

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