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LA GINNASTICA SFRATTATA DAL PALAZZETTO…DELLA GINNASTICA IN SUBBUGLIO ANCHE ALTRE SOCIETÀ

La stagione agonistica è alle porte, ma la ginnastica rischia di dover rinunciare alle competizioni a causa dell’impossibilità, da parte dei suoi atleti, di allenarsi. La situazione che vivono l’ASD “Delfino” Lecce e le altre associazioni sportive dilettantistiche fino ad ora ospitate nel Palazzetto “S. Giuseppe da Copertino”, è tanto ingarbugliata quanto paradossale. La struttura, progettata negli anni 90, concepita, costruita e finanziata per essere il “Palazzetto della ginnastica” è diventata negli anni polifunzionale per esigenze legate alle carenze strutturali sul territorio e, nonostante ciò, quest’anno è ancora inaccessibile per quelle società che finora ci hanno convissuto, seppure con grandissima difficoltà.

La storia di questa mancata apertura inizia prima dell’estate: entro il 15 luglio scorso, infatti, la Provincia di Lecce doveva rendere noti gli orari di utilizzo attribuiti a ciascuna società richiedente,  assegnati e ripartiti nell’arco della settimana secondo i criteri e le priorità indicati in un apposito Disciplinare (redatto dall’ente stesso) e dopo aver sentito il parere di CONI, CIP e di tutte le Federazioni a cui le società in questione sono affiliate. Il primo intoppo sorge quando, solo il 29 luglio scorso, l’assessore Nunzia Brandi convoca le associazioni per distribuire loro una bozza di assegnazione degli orari che, invece di risolvere il problema, lo aggrava, dal momento che collide palesemente proprio con quei criteri di assegnazione individuati nel disciplinare.

A questo punto (è agosto) le associazioni mettono in mora la Provincia chiedendo il rispetto del Disciplinare e la pronta soluzione della vicenda; una delegazione composta dai presidenti di alcune delle ASD richiedenti cerca ripetutamente di incontrare il presidente della Provincia Antonio Gabellone o l’ass. Brandi o il dirigente dell’Ufficio Sport ing. Lepore per accelerare i tempi, ma riesce ad incontrare solo l’assessore che, nell’occasione, assicura l’impegno ad applicare le norme regolamentari.

Tra la fine di agosto ed i primi giorni di settembre la Provincia stila due altre bozze di orari, ma in entrambi i casi la soluzione non è quella giusta, poiché si scopre che le fasce orarie più ambite sono state assegnate a società che non avevano titolo ad essere ospitate nel Palazzetto (sempre in base alle norme specificate nel Disciplinare della Provincia), poiché usufruiscono già di ampi spazi di allenamento in altre strutture pubbliche, oppure fanno attività di scarso livello tecnico, o praticano sport che non necessitano dei grandi spazi del Palazzetto.

«La conclusione è che, per dar spazio a società che svolgono già la loro attività presso strutture private, palestre scolastiche, il Palazzetto di Piazza Palio o ancora il Tensostatico del Campo scuola “L. Montefusco”, si sono ridotte drasticamente quelle assegnate alla ginnastica, ed in particolare alla “Delfino”, unica società leccese che pratica agonismo ad altissimi livelli, che ha ottenuto risultati straordinari negli ultimi anni, che partecipa a campionati nazionali ed internazionali. – sottolinea Patrizia Tamburrano, presidente del sodalizio leccese – Lo spostamento dei già scarsissimi allenamenti ad orari impossibili, come le 14:30, rappresenta poi un vero schiaffo, una presa in giro, un chiaro messaggio di insensibilità verso le esigenze delle oltre 400 famiglie dei nostri soci e verso i ginnasti leccesi che praticano l’alta specializzazione, che necessitano di almeno 4 ore di allenamento al giorno, ogni giorno della settimana, per mantenere gli standard raggiunti. Esattamente il contrario di quanto prevede il disciplinare. Cosa ancora più grave, mentre il Palazzetto è chiuso allo sport, ed al suo interno sono chiusi tutti i nostri attrezzi, acquistati con enormi sforzi e nel corso dei 27 anni della nostra storia sociale, la Provincia autorizza al suo interno lo svolgimento di attività e manifestazioni non sportive, quali l’esibizione degli “sbandieratori”, consentendo che proprio gli attrezzi di ginnastica artistica vengano malamente accantonati e danneggiati!!!».

Su questo spinoso argomento è intervenuto addirittura il presidente nazionale della Federazione Ginnastica d’Italia, Riccardo Agabio, che, in una lettera al presidente Gabellone, nel sottolineare la «necessità che la ginnastica si riappropri di una struttura che ha ricevuto finanziamenti statali in quanto destinata esclusivamente alla ginnastica», auspica che si trovi una soluzione per impedire che «il patrimonio di alto livello tecnico rappresentato dalla Delfino venga disperso».

Anche il presidente regionale della F.G.I., Lorenzo Cellamare negli ultimi anni aveva puntato molto sulla disponibilità del palazzetto e sopratutto sulle competenze tecnico organizzative della società “Delfino” per avviare un progetto che prevedeva l’istituzione di un Centro Tecnico provinciale per la preparazione dei ginnasti di alta specializzazione dell’intera provincia salentina. “Con queste disponibilità minime vanno in fumo tutti gli investimenti finora messi insieme sia dalla Federazione che dalla società per l’acquisto di attrezzi e per la crescita dei tecnici. Un patrimonio che mi rifiuto di credere che l’Amministrazione voglia sperperare con un gesto così scellerato.” messi insieme sia dalla Fminime vanno in funcializzazione devviare un progetto che coinvolge lponibilità del palazzetto e soprat

In attesa che dalla Provincia rispettino quanto lo stesso Ente ha stabilito, il tempo passa e, se non cominceranno ad allenarsi, i ginnasti leccesi perderanno l’importante occasione di continuare a dar lustro ad un territorio che mai aveva ottenuto risultati così prestigiosi in questa disciplina.

La presidente della ASD Delfino, intanto, ha promosso una raccolta di firme per una petizione rivolta al presidente della Provincia, tesa ad ottenere il rispetto del Disciplinare approvato dalla Giunta nel mese di febbraio 2014.

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