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La Puglia aderisce a “Cresce il welfare, Cresce l’Italia”

Le Regioni hanno approvato un documento per il rilancio del welfare con precise proposte. Prioritario il rifinanziamento del Fondo nazionale politiche sociali 

Gentile: “È ora che la politica comprenda la differenza tra una richiesta di fondi per mantenere il sistema dei servizi sociali per le persone e le famiglie e lo sperpero disinibito nel Paese dei Fiorito!”

È imponente la mobilitazione in programma il 31 ottobre a Roma per ribadire la necessità di pensare al welfare come motore di sviluppo delle politiche del nostro Paese e non come un aggravio per le tasche dei cittadini italiani. Alla mobilitazione partecipano numerosissimi Organismi, in maniera congiunta istituzioni, Terzo Settore e società civile per chiedere al governo di cambiare rotta nella manovra di bilancio 2013. Tra le istituzioni che convintamente aderiscono alla mobilitazione, anche l’Assessorato regionale al Welfare che nei giorni scorsi, di concerto con gli altri assessorati regionali, ha approvato un documento per il rilancio del welfare con tanto di richieste puntuali su ogni questione affrontata. Varie le questioni esaminate nel documento: per le Regioni occorre innanzitutto definire il finanziamento per gli Obiettivi di servizio, un lavoro intrapreso da tempo dalle Regioni e che va completato e ultimato.  La seconda questione riguarda l’occupazione nel sistema dei servizi sociali. “Ci troviamo di fronte – si legge nel documento – a circa 3 milioni di occupati. In questo ambito, le Regioni registrano quindi la perdita di oltre 40mila posti di lavoro”. Da qui la proposta delle Regioni di “garantire risorse indispensabili per il sistema dei servizi alla persona anche ai fini di salvaguardare posti di lavoro e quindi la crescita economica.” La Conferenza delle Regioni si è più volte discostata dalle “politiche spot”, frammentate, finanziate negli ultimi anni dai vari governi, richiamando sempre la necessità di ripristinare il Fondo unico per il finanziamento delle politiche sociali “non finalizzato, per una confluenza di risorse che risponda all’esigenza di una programmazione regionale organica e strutturata sul territorio”. Anche in questo caso la proposta è puntuale: “la ricostituzione alle Regioni di un Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per il 2013, che sia almeno pari al finanziamento 2009 (520mila euro circa), corrispondente ad un 50% circa dei decrementi 2011/2012, implementati dai residuali finanziamenti oggi frammentati tra famiglia e pari opportunità”. La proposta non è priva di un impegno serio da parte delle Regioni: “a ciò, corrisponderà l’impegno regionale di non diminuire le risorse per riportare il funzionamento del sistema sociale a livelli accettabili”.  L’ultimo grosso filone è rappresentato dalla non autosufficienza su cui per le Regioni occorre avviare “un tavolo di confronto con i Ministeri del Welfare e della Salute, coinvolgendo le corrispondenti Commissioni Politiche Sociali e Salute della Conferenza delle Regioni e P.A., in modo da elaborare proposte condivise e fattibili nell’attuale situazione istituzionale ed economica”.

“Il rifinanziamento delle politiche sociali – spiega l’Assessore regionale al Welfare Elena Gentile – è un passo fondamentale nelle richieste che formuliamo al Governo per la manovra di bilancio 2013. Ed è importante che le Regioni, con l’emendamento appena approvato, abbiano indicato anche la fonte di finanziamento, cioè il tesoretto di circa 900 milioni di euro accantonati con la legge sulla spending review di luglio scorso: il Governo Monti, infatti, ha posto come condizione alla discussione parlamentare sulla legge che ogni emendamento abbia copertura finanziaria. Ora tocca alla politica, in Commissione Bilancio alla Camera e ai deputati comprendere la differenza tra una richiesta di fondi per mantenere il sistema dei servizi sociali per le persone e le famiglie e… la sagra della porchetta nel paese dei Fiorito! È con questo spirito – conclude l’Assessore Gentile – che aderiamo alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma e ringraziamo anche tutte le Organizzazioni che già dal 1 e 2 marzo scorso animano una rete sempre più ampia e sempre più importante. Auguri dalla Puglia e buon 31 ottobre a tutti, che sia di diritti per tutti e tutte, nessuno escluso!”.

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