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LO SGUARDO di OMERO

FESTIVAL DI NARRAZIONI FILMICHE LUOGHI – CULTURE – IDENTITÀ

IV edizione 2013

Roca Nuova dal 27 al 31 AGOSTO 2013 PROGRAMMA PROIEZIONI MERCOLEDI 28 AGOSTO

Mercoledì 28 si entra nel vivo del festival con le proiezioni dei film e documentari in concorso. “Lo sguardo di Omero” si conferma un appuntamento di altissima qualità, dove è possibile visionare documentari di grande valore artistico e culturale e scoprire la piacevole sensazione di tornare a casa arricchiti di immagini, storie, genti. La grande cura nella selezione dei documentari in concorso porta nel suggestivo scenario di Roca Nuova opere in cui i volti, i paesaggi, le voci, i suoni, sono poesia, opere di grande impatto emotivo.

Di seguito la programmazione dettagliata della serata di mercoledì:

CORTILE DI ULISSE  –  ROCA NUOVA – VILLAGGIO RURALE DEL XVI SEC. d.C.

ore 20.00 – Introduzione

ore 20.15 –  “LA SPOSA DEL NORD (VOCI DA TANGERI)” – di Elisa Mereghetti e Marco Mensa

Italia 2012, colore, durata 24 minuti, inizio

Ritratto di una città leggendaria, controversa e multiforme, storico ponte tra l’Africa e l’Europa, in pieno boom economico. Ma quali sono i cambiamenti che i Tangerini vorrebbero veramente? A Tangeri, come in molte città del Marocco, è in corso una profonda trasformazione politica, a seguito della mobilitazione popolare del movimento “20 febbraio”. Una primavera araba forse meno visibile rispetto ad altri paesi del Maghreb e del Medio Oriente, ma non per questo meno significativa. Le voci di donne e uomini che quotidianamente vivono la magia e le contraddizioni della città chiamata anche “la sposa del nord” mostrano come nell’imponente progetto di sviluppo per Tangeri si sia lasciato poco spazio ai diritti, alla cultura, alla crescita sociale. E come le donne siano, ancora una volta, il soggetto più discriminato.

ore 21.00 –  “SOUVENIR SREBRENICA” – di Luca Rosini e Roberta Biagiarelli

Italia 2006, colore, durata 60 minuti

Souvenir Srebrenica è un film inchiesta sul genocidio bosniaco.

Bosnia Erzegovina, 11 luglio 1995. Il generale serbo bosniaco Ratko Mladic compie la pulizia etnica: dopo due anni di assedio viene eliminata la popolazione musulmana di Srebrenica, sotto gli occhi impotenti dei caschi blu olandesi. Dieci anni dopo, Roberta Biagiarelli torna sui luoghi del massacro e tesse le fila di quegli eventi, racconta l’inizio della guerra, la vita sotto assedio, le tappe inesorabili del genocidio, in un serrato confronto con i testimoni sopravvissuti e con il tribunale internazionale dell’Aja.

Il film documentario si compone di immagini tratte dal monologo teatrale “A Come Srebrenica di Roberta Biagiarelli, che dal 1998 è stato rappresentato in oltre 300 piazze italiane, raccontando in luoghi teatrali e non la storia del lungo assedio e dell´epilogo di questa ennesima tragedia della recente storia europea.

ore 22.10 –  COME PIETRA PAZIENTE Un film di Atiq Rahimi.

Francia, Germania, Afghanistan 2012. – durata 103 min.

Ai piedi delle montagne attorno a Kabul, una giovane moglie accudisce il marito, eroe di guerra, in coma. La guerra fratricida lacera la città, i combattenti sono alla loro porta. Costretta all’amore da un giovane soldato, contro ogni aspettativa la donna si apre, prende coscienza del suo corpo, libera la sua parola per confidare al marito ricordi e segreti inconfessabili. A poco a poco in un fiume liberatorio tutti i suoi pensieri diventano voce: incanta, prega, grida e infine ritrova se stessa. L’uomo privo di conoscenza al suo fianco diventa dunque, suo malgrado, la sua “syngué sabour”, la sua pietra paziente, la pietra magica che poniamo davanti a noi stessi per sussurrarle tutti i nostri segreti, le nostre sofferenze… finché non va in frantumi. Il film è tratto dal romanzo “Pietra di pazienza” dello stesso Rahimi, vincitore del Premio Goncourt e pubblicato in Italia da Einaudi.

SALETTA PENELOPE  – ROCA NUOVA – VILLAGGIO RURALE DEL XVI SEC. d.C.

ore 20.45 “TRADINNOVAZIONE – UNA MUSICA GLOCAL” – di Piero Cannizzaro

Italia 2011, colore, durata 60 minuti,– Fuori Concorso

Il suono è la via di comunicazione che più facilmente può essere percorsa dalla suggestione, dalla memoria, dal pensiero. Suoni sono i rumori, i linguaggi, le musiche. Ogni suono è il segnale di una presenza, il veicolo di un messaggio, la componente essenziale di un territorio, di un paese, di un ambiente. Un fenomeno caratteristico della corsa alla globalizzazione, ma anche un fenomeno particolarmente rispettoso delle diverse identità locali: si unisce, si mescola senza distruggere. Oggi che la società contadina è notevolmente cambiata, cosa è rimasto di quei suoni? Stiamo assistendo ad un nuovo interesse da parte di molti giovani che suonano e fruiscono di questa “nuova” musica. Suoni che oltre agli strumenti tradizionali come la voce, il tamburello, i fiati, il violino e le percussioni popolari si aggiungono anche il violoncello, il contrabbasso, la tromba, la batteria, la chitarra, l’organetto, la fisarmonica etc. Quello che si prefiggono i musicisti e i danzatori che abbiamo incontrato, è quello di andare oltre la tradizione cercando di creare un ibrido tra il passato ed il presente.

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