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MARTI: “INTESA STATO E REGIONI PER CONSENTIRE AGLI OPERATORI BALNEARI TURISMO TUTTO L’ANNO”.

Il parlamentare di Forza Italia firmatario insieme all’on. Nuccio Altieri di un ordine del giorno a tutela degli operatori balneari e delle aree turistiche.

Il fenomeno della stagionalità comporta lunghi periodi di chiusura durante l’anno per le imprese turistiche, sia ricettive che balneari. Ciò non consente una piena occupazione, tantomeno permette di utilizzare adeguatamente l’elevato potenziale del patrimonio storico, artistico e culturale delle numerose aree geografiche nazionali, riconosciute patrimonio mondiale dell’umanità.
È oggettivo che le condizioni climatiche particolarmente favorevoli del nostro territorio consentirebbero un afflusso turistico per periodi più lunghi, rispetto a quelli praticati dalle imprese turistiche stagionali. L’ampliamento dell’offerta turistica sul territorio nazionale contribuirebbe ad una migliore integrazione per lo sviluppo degli itinerari turistici nei siti UNESCO italiani, in particolare quelli situati nel Mezzogiorno. Destagionalizzando l’attività degli operatori del settore, potrebbe essere innestato un processo virtuoso per le economie locali e l’attrattività turistica straniera. Ciò non potrà che innalzare i livelli di crescita e di competitività per l’intera economia turistica italiana, evitando una frammentazione dell’offerta turistica e conseguentemente una perdita di incisività. Ecco perché abbiamo impegnato il Governo, in un ordine del giorno che vede l’On. Nuccio Altieri primo firmatario, a valutare l’opportunità di prevedere attraverso un’intesa tra Stato e regioni interventi ad hoc, anche in via sperimentale, in deroga alla normativa vigente, al fine di consentire ai soggetti concessionari o titolari di imprese turistico – balneare di stabilire in maniera autonoma il periodo della stagione per lo svolgimento delle attività di balneazione all’interno degli stabilimenti o lidi balneari, fino ad un massimo di cento giorni in più rispetto al periodo annuale attualmente previsto, al fine di rafforzare il binomio tra il settore turistico costiero e marittimo, quale motore economico fondamentale per molte regioni costiere, con i numerosi siti nazionali in particolari del Mezzogiorno, riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità”.

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