“Se il presidente della Regione, Nichi Vendola, nella forsennata corsa all’autocandidatura di non si sa bene chi a cosa, fosse passato anche dalla Puglia, prima di lanciarsi in autocompiacimenti sull’azione del suo (non) governo, avrebbe avuto la possibilità di rendersi conto del bluff dei dati sull’aumento dell’occupazione nella regione. E lo stesso, probabilmente, avrebbe fatto il suo assessore alla Cultura e Turismo, Silvia Godelli, cha dallo scranno lussuoso della Mostra del cinema di Venezia (800 km da Bari), nel tentativo di distrarre l’opinione pubblica dall’ennesimo, e grave, caso Apulia film commission, ha autocelebrato il “successo” del governo regionale nelle politiche sull’occupazione.
Peccato che la realtà – che i due non possono conoscere, dal momento che non appartiene né la loro modo di vivere, né al loro modo di agire – sia ben diversa, e i rapporti tesi tanto con le associazioni imprenditoriali che con i sindacati sottolinea l’ennesima brutta figura che Vendola & C. stanno facendo davanti al Paese.
Certo, comprendiamo, Renzi ruba la scena e bisogna attrezzarsi, ma festeggiare e declamare dei dati che invece vanno letti nella giusta ottica per apparire alquanto tragici, ci sembra l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di chi il lavoro l’ha perso o non l’ha mai trovato.
Infatti, se l’aumento degli occupati rispetto allo scorso trimestre (gennaio-marzo) è di 55mila unità (da 1 milione e 221mila a 1 e 276mila), collocando la Puglia al primo posto nel Paese in questa speciale graduatoria, è anche vero che guardando i numeri del 2011 si nota come tra i primi tre mesi di ogni anno e quelli successivi comunque ci sia sempre un costante incremento della forza lavoro. La crescita a inizio estate, insomma, è fisiologica perché si tratta di “stagionali” spesso legati al turismo e all’agricoltura e spesso destinati a ritrovarsi disoccupati a settembre. La realtà invece è che la disoccupazione cresce con un tasso notevolmente più alto del 2011 (11,6%), mentre il numero dei senza lavoro è costante da inizio anno.
Sarebbe bello che quei dati fossero reali, così come sarebbe bello che la nostra Puglia si fosse riappropriata del ruolo di locomotiva del Sud. Ma così purtroppo non è, mentre per conoscere la realtà di un territorio caduto in disgrazia bisognerebbe abbandonare per un attimo le comode e climatizzate stanze del potere e scendere tra la gente, possibilmente non per fare campagna elettorale”./
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