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Musica al Museo 2014”

Un giovane talento salentino incanta il ciclo di concerti “Musica al Museo 2014”.

Dopo il successo della serata inaugurale, martedì 20 maggio (inizio ore 20.30) è in programma il secondo appuntamento della manifestazione organizzata dalla Camerata Musicale Salentina.

Protagonista, nella suggestiva cornice del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, sarà la talentuosa pianista Annalisa Orlando.

Diplomata in Pianoforte al Conservatorio “T. Schipa” di Lecce con il massimo dei voti, lode e menzione della commissione, ha partecipato a svariate rassegne nazionali; ha inoltre collaborato come solista con l’Orchestra Nazionale dei Conservatori diretta dal M° Xu Zhong e con l’Orchestra I.C.O. “T. Schipa”. Vincitrice di concorsi nazionali e internazionali, tra cui il celebre “Forty Fingers 2012”, ha preso parte all’ evento “Operazione Italia vs Inghilterra – musiche da vedere Ed. 2012-2013”, esibendosi al Royal College of Music e alla Kingston University di Londra.

La Orlando offrirà un saggio delle sue straordinarie doti tecniche e interpretative di tre brani eccezionali.

Il primo, “Musica Ricercata” di Ligeti, è una raccolta che il compositore ungherese realizza utilizzando un numero crescente di note: partendo dal primo brano, che nasce da una sola nota, si arriva via via al totale cromatico delle dodici note, nell’undicesimo e ultimo brano.

A seguire la “Partita n. 5 in sol maggiore” di Bach, articolata in sette movimenti, che prendono avvio da un Praeambulum dal ritmo ben marcato e incisivo, specie nelle note gravi; elegante e scorrevole la successiva Allemande, mentre la Courante presenta un tono più spigliato e la Sarabande si adagia in un andamento di danza più tranquillo e riflessivo; di gusto graziosamente francese il Minuetto che sfocia nel cadenzato Passepied e nell’impetuosa e solenne Gigue conclusiva, una costruzione sonora di solido impianto che sembra far dimenticare qualsiasi richiamo allo stile galante.

Infine “El Albaicin” di Albeniz, meravigliosa composizione dell’autore spagnolo dedicata all’omonimo quartiere di Granada ora Patrimonio dell’Unesco, tratta dal III quaderno di Iberia, la suite che, tecnicamente, rappresenta uno dei pezzi più difficili, richiedendo ai suoi interpreti forza immensa e mani flessibili, ma che si trova di diritto ai posti più elevati fra i più brillanti pezzi scritti per il principe degli strumenti, il pianoforte.

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