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NARDO’-“LA REVOCA DELL’INCARICO A CERIN E’ AMPIAMENTE MOTIVATA E QUINDI INEVITABILE”

Il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca torna a chiedere senza mezzi termini la risoluzione del rapporto con la società incaricata della riscossione dei tributi

Il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca torna a chiedere con forza all’amministrazione comunale di Nardò la revoca dell’incarico alla Cerin, la società che si occupa della riscossione dei tributi comunali e che sarebbe “colpevole” di numerose inadempienze contrattuali. Una richiesta che Frasca “gira” alla Commissione di Controllo e Garanzia di Palazzo Personè, che lunedì 9 settembre discuterà della questione.

“Chiedo all’amministrazione comunale neretina – dice Frasca – un gesto semplicissimo di buon senso, che consenta all’ente di risolvere finalmente il rapporto contrattuale con la Cerin, fin qui paradossalmente costellato di anomalie. La Commissione di Controllo, il prossimo 9 settembre, può essere l’occasione giusta per formalizzare al Sindaco e alla sua Giunta quello che sarebbe molto più di un indirizzo politico.

 I motivi per la revoca dell’incarico, del resto, sono gravi e numerosi. Innanzitutto, la scelta di Cerin di impiegare le quattro unità lavorative previste in turni solo al mattino, dal momento che il contratto prevedeva turni al mattino e al pomeriggio e persino il sabato mattina. Poi il fatto inspiegabile che una di queste unità, per oltre due anni, è stata retribuita da un’altra società che ha rapporti con il Comune di Nardò. Inoltre, la circostanza altrettanto inspiegabile per cui uno dei servizi contrattualmente affidato alla Cerin è stato svolto da un’altra azienda per 200 mila euro e quindi con un esborso di denaro che non doveva esserci, perché ricompreso contrattualmente nell’incarico alla Cerin. Ancora la questione oscura della banca dati che il Comune dice di non aver mai avuto da Cerin e che Cerin, viceversa, sostiene di non averla mai avuta nella propria disponibilità perché datata al 1997. Punto, peraltro, che apre drammaticamente il problema di una probabile riscossione effettuata su dati molto vecchi e quindi falsata. Infine, la circostanza ultima che ha visto la Cerin preannunciare il dimezzamento delle indennità ai dipendenti, in virtù della parziale contrazione che il Comune ha fatto degli esborsi alla Cerin in attesa di chiarimenti sulle varie questioni.

Non credo francamente – conclude il consigliere provinciale – che serva altro e il Comune farebbe prova di irresponsabilità se non procedesse subito alla revoca dell’incarico. Ci sono ampie ragioni sia di carattere giuridico che di buon senso ad imporre una soluzione di questo tipo, a cui spero la Commissione di Controllo e Garanzia possa indirizzare nei prossimi giorni. La proposta che faccio al presidente Presta e ai consiglieri componenti della Commissione è quella di votare all’unanimità una richiesta di revoca dell’incarico che Sindaco e Giunta a quel punto avrebbero l’obbligo di non ignorare e che consentirebbe all’ente, sebbene in ritardo, di tutelarsi”.

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