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nuova Guida Euro-Toques

Dalla tavola rotonda sulle potenzialità del turismo enogastronomico italiano alla presentazione della nuova Guida Euro-Toques: l’associazione Eurotoques ha vissuto due giorni in Puglia, tra Borgo Egnazia a Savelletri e l’Ecoresort Le Sirenè a Gallipoli. Due giorni nel corso dei quali si è dimostrato come l’associazionismo tra cuochi sia la strada giusta, mettendo anche in luce il legame tra l’alta cucina e le prospettive di un territorio come la Puglia


Terza edizione, 62 cuochi in più, 211 il numero totale raggiunto: in definitiva, un’associazione ancora più forte. Euro-Toques (Unione Europea dei Cuochi) ha presentato la propria Guida, edizione 2017, realizzata in collaborazione con Italia a Tavola. L’associazione si è quindi raccontata in queste pagine, forte di un numero di soci sempre più alto, di uno spirito di squadra che prima di tutto mira a migliorare la cucina italiana e a raccontarla nel mondo.
Cogliendo l’occasione, di un così alto risalto mediatico e di una così vasta partecipazione, Euro-Toques ha tenuto anche la sua consuetudinale assemblea, nella quale il presidente Enrico Derflingher e il consiglio direttivo hanno fatto il punto della situazione e presentato i programmi per i prossimi mesi dell’anno. Una prima riunione a porte chiuse è stata infatti l’occasione per rilanciare la forza e l’unione del consiglio direttivo di Euro-Toques delegazione Italia: Derflingher, come detto, alla guida; Gualtiero Marchesi, presidente onorario; Claudio Ceriotti in qualità di vice presidente; Maurizio Urso, segretario generale; Filippo Sinisgalli (che ha preso il posto di Giacomo Nogara) e Ciro D’Amico consiglieri; tesoriere, per finire, Alessandro Circiello. Tanti i nuovi associati che si sono presentati ai colleghi, fieri di essere stati selezionati tra le fila dell’associazione.
Proprio dai valori dell’associazione e, più in generale, da quelli che contraddistinguono la professionalità di cuoco, ha preso il via una tavola rotonda moderata dal direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, alla quale hanno partecipato il presidente Enrico Derflingher, l’ex ministro delle Politiche agricole e primo sostenitore della campagna per la candidatura a Patrimonio Unesco dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, Alfonso Pecoraro Scanio, l’enologo Riccardo Cotarella, l’assessore allo Sviluppo economico e all’industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone.
Come tema, il turismo made in Italy, nell’accezione più ampia che si possa conferire al termine: si parla dei numerosi punti di forza che l’Italia sa e quindi deve mettere in gioco per attirare visitatori, e far conoscere loro le bellezze del Belpaese. Ecco così, passati a setaccio, dalla cucina al mondo del vino, dal ruolo del cuoco come ambasciatore al territorio finanche alle infrastrutture come collegamento necessario tra estero e Italia.
«Il convegno è riuscito benissimo – ha detto Enrico Derflingher – Siamo riusciti a presentare la guida, in questo territorio unico, dove l’alta qualità della produzione fa da padrona nello scenario dell’agroalimentare, dove il compito di noi cuochi è quello di valorizzarli e farli conoscere in giro per il mondo».

L’evento di Euro-Toques è proseguito a Gallipoli, tra le meraviglie artistiche e naturali della Città Bella. Nella cucina dell’Ecoresort Le Sirenè, punta di diamante del gruppo Caroli Hotels, il padrone di casa, lo chef Onofrio Terrafino, è stato nominato delegato di Eurotoques per la Puglia.

È originario di Mola di Bari, Onofrio Terrafino, e fin da piccolo matura una forte passione per la cucina più autentica delle sue terre. Le fondamenta le pone all’Istituto alberghiero Perotti di Bari, ma l’intera impalcatura, solida, personale, costruita attraverso lavoro e determinazione negli anni, trova il suo punto nevralgico nella magnifica cornice di Gallipoli, precisamente al complesso alberghiero dell’Ecoresort Le Sirenè della Caroli Hotels.
Da più di vent’anni Terrafino è legato alla cucina del Salento, tanto da diventarne uno dei maggiori rappresentanti. La fedeltà e il senso di appartenenza alla terra che l’ha cresciuto porta lo chef ad allontanarsi sempre per poco tempo dai suoi fornelli, dalle sue attività formative e di aggiornamento professionale. Le trasferte, per conto dell’Ente nazionale del turismo italiano, gli consentono di esportare la cucina salentina nelle maggiori capitali europee.
Il suo stile culinario è attenzione ai prodotti locali, rivitalizzazione delle tradizioni, cura delle esigenze dei clienti, è creatività ed esperienza capaci di creare piatti unici e insieme tipici, come la zuppa di pesce alla gallipolina o la frittura con pescato di paranza. Questa sua cucina, così legata alla storia del territorio, è stata celebrata con premi quali la Gran Menzione all’Hotel Excelsior di Firenze nel 2002 e all’Hotel Villa Cipriani nel 2003; viene nominato poco dopo, e da lì in poi così sempre conosciuto, Ambasciatore della Cucina Salentina all’Oberoi Hotel di Mumbay.

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