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OFFF 2012 chiude con un focus sull’immaginario e il territorio e il Premio Cinema e Territori a Fabrizio Gifuni

Con un cartellone ricco e articolato l’Otranto Film Fund Festival 2012 punta ad approfondire lo strettissimo rapporto tra cinema e territori, attraverso le produzioni cinematografiche realizzate con il sostegno dei regional film fund. “Il cinema d’autore dei Fratelli Taviani, di Gianni Amelio e Marco Tullio Giordana è il fulcro della nuova programmazione di OFFF, a testimonianza del ruolo centrale di film fund, film commission e coproduzioni nella realizzazione di opere cinematografiche di successo internazionale”, afferma Chiara Coppola, direttore artistico e organizzativo di OFFF, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la fondazione Apulia Film Commission.

La terza e ultima giornata di OFFF si apre alle 10 presso il Castello Aragonese (Sala triangolare) con il Workshop “Immaginario e territorio: i film girati in Puglia”. Di cosa parla il cinema, l’arte prodotta in regione e qui attratta? Che mondo raccontano pellicole di successo come ‘Mine Vaganti’ di Ozpetek o ‘L’uomo nero’ di Rubini? E quale idea di mondo c’è dietro le note tarantate che infuocano le notti salentine? Quale approccio alla creazione artistica è ritrovabile nelle innumerevoli eccezionali espressioni dei nostri artisti visuali, dei nostri sempre più riconosciuti talenti letterari? Che universo di senso abbiamo prodotto dunque, con fondi pubblici e private virtù creative? Queste e altre domande al centro di una riflessione che vedrà impegnati scrittori, esperti, critici, registi, autori e referenti di film commission, tutti impegnati a fare il punto sull’universo di senso prodotto in Puglia: tra il sostegno dei fondi pubblici e la dicotomia tra ‘Cinema in Puglia’ e ‘Cinema di Puglia’.
Interverranno al dibattito: Luciano Cariddi (Sindaco di Otranto), Simona Manca (Provincia di Lecce), Antonella Gaeta e Luigi De Luca (Apulia Film Commission), Mario Desiati (scrittore), Maria Faccio (Università di Roma), Angela Bianca Saponari (Università di Bari). Il tema è introdotto da una conversazione del regista Gianni Amelio e Alessandro Leogrande, dal titolo: “Sguardi sul mondo, da ‘Lamerica’ a ‘La stella che non c’è'”.

Si prosegue in serata a Porta Alfonsina, ore 20.00, con il Premio Cinema e Territori a Fabrizio Gifuni, protagonista del film “Romanzo di una strage” (2011) di Marco Tullio Giordana. Il premio è introdotto da Stefano Chiavazza, giornalista ed editor cinematografico, ha lavorato a Rai International, Rai Fiction e Rai Cinema, attualmente è consulente editoriale per una struttura di supporto cinematografico all’interno dell’Unione Europea. Nel film Gifuni veste i panni di Aldo Moro e pensa che sia utile un film sulla strage di piazza Fontana, perché crede che sia di fondamentale importanza non dimenticare: “Ricordare è un lavoro, senza il quale saremmo privati dell’identità e della capacità di decifrare il presente”. Rivelazione europea al Festival di Berlino nel 2002, Fabrizio Gifuni è uno degli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico. Al cinema ha preso parte a circa trenta film, collaborando, fra gli altri, con Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, Ridley Scott. Consegna il Premio Cinema e Territori 2012 Dario Stefano, Assessore alle Risorse Agroalimentari.
Con una narrazione secca, in “Romanzo di una strage”, Marco Tullio Giordana (autore de “I cento passi” e “La Meglio Gioventù”) racconta la ‘sua’ verità sui fatti di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, seguendo le tracce del cinema politico di Elio Petri e della ricerca storica di Pier Paolo Pasolini, che ha ispirato il titolo del film. “Romanzo di una strage” ricostruisce in modo fedele l’atmosfera che si respirava nel nostro paese nel ’69: i movimenti anarchici, gli scioperi, le rivolte in piazza, le forze politiche in campo. La pellicola è stata realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, Regione Lazio (Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo).

Ancora altre proiezioni per OFFF, alle 22, all’interno della sezione short films & documentaries, con le opere: “Le murge, il fronte della guerra fredda” di Fabrizio Galatea e “A Chjàna” di Jonas Carpignano.
Il documentario “Le Murge” (53’) racconta uno dei momenti più drammatici del secolo scorso: l’incubo di una guerra atomica e il ruolo che ebbe l’Italia nella sua risoluzione. Dagli scenari della grande politica internazionale, teatro della guerra fredda, la trama filmica si sposta fra le colline argillose delle Murge, terra arida e dispettosa, popolata da braccianti poveri e rassegnati. Come spiega Nichi Vendola nel film: “il ‘900 è stato il terreno in cui in forme tragiche, in forme eroiche, talvolta in forme comiche la grande e la piccola storia si sono incontrate”. Dopo aver curato la progettazione e la direzione artistica di prodotti multimediali, Fabrizio Galatea, si è dedicato alla realizzazione di documentari e installazioni per mostre d’arte, e documentari istituzionali e commerciali.
Basato su avvenimenti realmente accaduti, “A Chjàna” (18’) racconta la storia di Ayiva, un giovane immigrato del Burkina Faso che cerca di ricongiungersi con il suo migliore amico dopo aver partecipato alla prima rivolta razziale nella storia d’Italia. Jonas Carpignano è un regista che lavora fra New York e Roma. I suoi cortometraggi sono stati presentati in numerosi festival cinematografici internazionali. “A Chjàna” ha ricevuto il premio per il miglior cortometraggio nella sezione Controcampo Italiano del 68° Festival del Cinema di Venezia e ha ricevuto una menzione speciale ai Nastro D’argento. “Ho passato l’estate del 2010 incontrando i partecipanti alla rivolta di Rosarno e ascoltando le loro storie – commenta Carpignano -, il film che ne è risultato guarda dall’interno a un fenomeno sociale e politico che è nuovo per l’Italia, e lo racconta dal punto di vista di chi lotta contro il razzismo e lo sfruttamento con la ribellione, la solidarietà e l’amicizia”.

Chiude la rassegna la presentazione del primo videoclip musicale finanziato da AFC, “Arriva la banda” di Gianni De Blasi. Per realizzare il video sono state usate oltre cento tavole, disegnate e colorate a mano dall’artista Chiara Rescio. Tavole che sono state successivamente animate in 2D e 3D per ricreare le sfumature del mare e gli effetti del vento.
Gianni De Blasi è regista e aiuto regista di numerosi cortometraggi tra cui “Tana libera tutti” di Vito Palmieri e “L’Altra metà” di Pippo Mezzapesa. Nel 2008 si è diplomato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e realizza spot (come “Lila Western” – premio miglior spot italiano HIVideo Spot Award) e backstage (“Mine vaganti” di F. Ozpetek e “Il genio”). Attualmente si occupa prevalentemente di realizzazione di videoclip musicali, firmando la regia dei video di musicisti salentini e altri.

In caso di impedimenti atmosferici le proiezioni si svolgeranno nelle sale del Castello Aragonese di Otranto.

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