22 Ott 2012
OMFESA: “BANCHE RESPONSABILI DI UN EVENTUALE FALLIMENTO DELL’AZIENDA”
Duro attacco di Simona Manca agli istituti di credito che negano il prestito
Il vice presidente della Provincia di Lecce Simona Manca interviene nuovamente nel merito della vicenda Omfesa, che questa mattina in Prefettura ha visto riunite le parti interessate prima di un nuovo rinvio di qualche giorno per questioni “Credo sia giunto il momento – dichiara senza mezzi termini – di una dura e corale condanna da parte di tutti i livelli istituzionali, politici ed economici, delle banche che continuano a negare il prestito a Omfesa e impediscono l’avvio dell’attività lavorativa. Davvero non si può accettare che qualcuno di questi istituti di credito elemosini pretesti per non fare credito ad un’azienda con ben 27 milioni di euro di commesse. Ogni discorso sulla responsabilità sociale delle banche e sul loro ruolo cruciale per l’economia del territorio, rischia di diventare a questo punto una ingiallita litania. Invito tutte le istituzioni, la politica, i sindacati e gli imprenditori, a condannare all’unanimità l’atteggiamento irrazionale di questi istituti di credito, che stanno perdendo una grande occasione per essere protagonisti di questa ardua fase della storia economica e sociale del Salento. Pretendere di poter studiare per mesi con estrema attenzione tutta la situazione di Omfesa, verificare poi con esito positivo la possibilità del cosiddetto prestito-ponte e quindi fare alla fine una precipitosa marcia indietro solo per un accertamento della Guardia di Finanza, mi sembra un comportamento a dir poco discutibile. Qui non c’è in ballo solo la sopravvivenza di un’azienda, ma il futuro di cento famiglie salentine, la possibilità reale per una volta di non piegarsi alla crisi, l’occasione per dare un segnale forte a tutto il sistema economico. La storia di Omfesa è emblematica di come il lavoro comune di tutti gli attori istituzionali possa portare a risultati molto positivi, ma è chiaro che rischia seriamente di finire come una vicenda paradossale se uno di questi attori, cioè l’attore del credito, si sfila senza una giustificazione vera e comprensibile.
Senza andare oltre in analisi più complicate – conclude Simona Manca – è logico che se Omfesa dovesse essere costretta al fallimento, la responsabilità a questo punto sarebbe proprio delle banche. Forse assisteremmo ad un passaggio a vuoto di caratura storica per il mondo bancario. Peraltro, è una battaglia per lo sviluppo e la crescita dell’azienda e per dare alla stessa una possibilità concreta di sopravvivenza per i prossimi anni e non (come qualcuno vorrebbe con una visione miope e di corto respiro) la battaglia per la cassa integrazione degli operai, che è l’ultima e residuale possibilità da prendere in esame”.