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OPERAZIONE “GALATEA”

I Carabinieri del R.O.S. hanno notificato, nella mattinata odierna, n. 9 “Avvisi della conclusione delle indagini preliminari” emessi dalla Procura della Repubblica di Lecce nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di “concorso” in “rifiuto di atti d’ufficio, ”abuso d’ufficio” e “distruzione aggravata di atti veri”.

I provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria scaturiscono dall’attività investigativa convenzionalmente denominata “GALATEA”:

–     già condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, a carico del sodalizio criminale denominato “Clan PADOVANO”, egemone in Gallipoli (LE) e paesi limitrofi, organico alla frangia salentina dell’organizzazione mafiosa Sacra Corona Unita, principalmente in ordine ai reati di associazione mafiosa e omicidio, ma che, nello sviluppo delle investigazioni, aveva fatto anche emergere illeciti commessi da pubblici amministratori, pubblici dirigenti ed imprenditori, nella gestione di appalti pubblici e nelle procedure di nomina di pubblici dirigenti;

–     incentrata, per il presente filone di inchiesta, in particolare su altri reati in danno della Pubblica Amministrazione;

ed interessano:

–     un ex amministratore ed un ex dirigente del Comune di Gallipoli, indagati per “concorso in rifiuto di atti d’ufficio”, per avere, in concorso tra loro, rifiutato un atto del loro ufficio, che, per ragioni di giustizia, avrebbe dovuto essere adottato senza ritardo, poiché, avendo avuto entrambi piena conoscenza, quanto meno a far data dal mese di aprile 2011, dell’occupazione abusiva dell’immobile “Teatro Comunale Garibaldi”, di proprietà del Comune di Gallipoli, da parte della famiglia PADOVANO, non avevano attivato le doverose iniziative amministrative volte allo sgombero dell’immobile abusivamente occupato, nonostante il danno erariale che tale occupazione abusiva stava procurando alla stessa Amministrazione Comunale. La famiglia del boss PADOVANO aveva occupato una porzione del teatro comunale, ove era stata ricavata un’abitazione, sin dal 1972. Nell’aprile 2012, il Commissario Prefettizio, messo al corrente della vicenda, ha intrapreso un’iniziativa amministrativa, tutt’ora in corso, per rientrare in possesso dell’immobile;

–     un rappresentante territoriale, quattro rappresentanti sindacali del Coordinamento Sindacale Autonomo Enti Pubblici del Comune di Parabita, un ex amministratore ed un dirigente del medesimo Ente, indagati per “concorso in abuso d’ufficio”, poiché i primi 5, nella qualità di componenti di parte sindacale della Delegazione Trattante riunitasi il 30.07.2009 presso il Comune di Parabita, in concorso con gli altri 2 ed in violazione dei doveri di garanzia, imparzialità e indipendenza propri della funzione amministrativa, nonché in specifica violazione delle disposizioni di legge sull’organizzazione e disciplina degli uffici e dotazioni organiche, avevano procurato al suddetto dirigente un ingiusto vantaggio, poiché quest’ultimo, già in servizio a tempo parziale presso il Comune di Parabita, aveva ricevuto la trasformazione del proprio rapporto di lavoro a tempo pieno, senza aver mai il suddetto Ente formalmente provveduto a comunicare, alle organizzazioni sindacali, la volontà di modificare il fabbisogno di personale (anno 2009), giustappunto ricorrendo alla trasformazione a tempo pieno del rapporto di lavoro del citato dirigente, con ciò risultando del tutto inadempiuti gli obblighi di legge in materia sindacale. L’ex amministratore ed il dirigente erano peraltro già stati rinviati a giudizio nel 2010, per “concorso in abuso d’ufficio”, proprio per l’illegittima assunzione “a tempo parziale” del medesimo dirigente presso il Comune di Parabita, nell’ambito del più ampio filone di inchiesta relativo alla gestione di appalti pubblici ed alle procedure di nomina di pubblici dirigenti, che portò anche all’arresto di un ex sindaco di Gallipoli e di un imprenditore, nonché all’emissione di altri provvedimenti non cautelari a carico di altre persone, a carico dei quali è tuttora in corso il processo presso il Tribunale di Lecce;

–     il dirigente del Comune di Parabita precedentemente citato, indagato per “soppressione aggravata di atto vero”, per avere, dopo aver partecipato in qualità di responsabile di settore dell’Ente alla riunione di Delegazione Trattante del 01.03.2010, distrutto l’originale del relativo verbale già sottoscritto da alcuni partecipanti alla riunione medesima, atteso che in quella sede altri responsabili di settore ed altri rappresentanti sindacali avevano denunciato le irregolarità commesse in occasione della sua assunzione a tempo pieno, avendo peraltro commesso il reato al fine di occultare quello di “abuso d’ufficio” precedentemente richiamato.

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