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OSSERVATORIO SULLA CITTA’: IL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO? UN SALUTARE ESERCIZIO INTELLETTUALE TRA “DOCTA IGNORANTIA” E “FESTINA LENTE”

Questa foto, tra le mille che fino ad oggi compongono l’immenso archivio di immagini dell’Osservatorio sulla città, è stata scelta per il suo evidente semplice e significante paradosso. E’ di fronte a tale realtà fisica e, se vogliamo, percettiva, che gli antichi maestri rinascimentali, sulla base di esperienze che arrivavano dagli eventi già ‘osservati’ dai classici, ponevano attenzione nell’educare attentamente i loro allievi. Consigliavano infatti di impegnarsi ed a cercare sempre di ‘posizionarsi’ mentalmente, in maniera che, sulla base di un esercizio puramente razionale, basato sull’inclusione degli estremi o giocando con il significato degli opposti, aiutava ad appropriarsi di quell’atteggiamento con cui bisognava poi affrontare determinate realtà ed eventi inattesi o che sembravano insormontabili.

Usavano quindi esercitarsi con definizioni come la “docta ignorantia” (dotta ignoranza) e “festina lente”  (affrettati lentamente).

La prima era consigliata per predisporsi alla conoscenza equilibrata, anche con un po’ di distanza dalle cose, però con curiosità e senza pregiudizi; quindi creare quello spazio della mente che occorre all’evoluzione delle riflessioni, delle idee e alla loro moltiplicazione, per il bene di noi stessi.

La seconda ancora più interessante dal punto di vista intellettuale, ricordava di porsi di fronte a certe complicazioni, avendo come monito una meditata e consapevole ponderazione. Praticamente, non è sbagliato fare riferimento all’esperienze vissute nel passato per non ripetere odiosamente gli stessi errori anche se le condizioni del contesto potrebbero supporre che non c’è altra via di uscita che quella più evidente e scontata di ricaderci.

E se “l’arte di saper vedere fa la differenza”, allora ecco quale accezione completa il concetto dell’immagine. Il titolo della foto allegata infatti potrebbe essere: “invito, all’inaccessibilità”.

Pensiamo invece che il nostro mare, pur se vicinissimo, rimane lontano per tante persone (anziani, disabili, bambini, adulti non spericolati, ecc…), la nostra costa infatti è caratterizzata da “in/accessi” che abbiamo già semplicemente definito come luoghi privi di “senso” e ancora “senza nome”.

Inutile dilungarsi perché basta guardare la foto per almeno 10 secondi consecutivi senza farsi distrarre dalla RETE (r e t e , appunto!).

Ci troviamo di fronte a realtà che fanno attrito tra loro: da una parte il silenzio (denso) con cui, ora, noi, completiamo quell’immagine fatta di spazi e potenzialità in attesa da vent’anni, in cerca di un minimo accesso al nostro stesso territorio, e dall’altra invece il frastornante e rumoroso fragore di questi giorni pre-elettorali.

Se non fosse drammatica la situazione potrebbe davvero definirsi grottesca.

Non dimenticate questi due estremi e conservateli con cura, aiuteranno al momento giusto; la nostra “docta ignorantia” ad esprimersi con “festina lente”.

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