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OTTOCENTO – L’ASSEDIO DI OTRANTO di Francesco Libetta con la regia di Amelia Felle in scena ai Cantieri Teatrali Koreja

È previsto per venerdì 5 aprile alle ore 20.45 il prossimo appuntamento del Conservatorio “Tito Schipa”.

Sul palco dei Cantieri Koreja,  inserito nella programmazione di Strade Maestre, Futuro Anteriore, la stagione teatrale 2012-2013, andrà in scena “Ottocento, l’assedio di Otranto”, l’opera popolare composta da Francesco Libetta, grande pianista e artista di fama internazionale, nonché docente di Musica da Camera al Conservatorio di Lecce e autore, insieme a Fredy Franzutti, dei testi.

La preparazione vocale dei giovani interpreti e la regia dello spettacolo è a cura di Amelia Felle, soprano dalla carriera blasonata e docente di Musica Vocale da Camera al “Tito Schipa”.

Nel cast Marzia Marzo  (Idrusa), Silvia Rosato Franchini (Assunta), Giuseppe Gerardi (Cola)

Gianluigi Palma (Antonio), Annalisa D’Agosto (Araldo), Theodoros Moutevelis  (Zurlo), Ettore Romano  (Fanciullo), Angelica Mele (Minerva), Emily De Salve (Interprete), Alessandro Fasiello (Alfio), Ingunn Gyda Hrafnkelsdottir, Jonina Bjort Gunnarsdottir, Sveinn Enok Johannsson (idruntini) Marco Aloisio e Giacomo Leone (azione mimica).

L’ensemble strumentale invece, è costituita da Antonio Aprile al Violoncello, Francesco Bisanti al Saxofono, Emanuele Cacciatore  al Flauto, Antonio De Santis al Fagotto, Alessandro Palermo alle Percussioni e Francesco Libetta al Pianoforte.

Ottocento è la trascrizione scenica del libro di Maria Corti “L’ora di tutti” che racconta del martirio patito da 800 idruntini dopo l’arrivo dei Saraceni nel porto di Otranto.

Rappresentata per la prima volta nel 2009 nei Fossati del Castello Aragonese di Otranto (LE),  è stata poi replicata all’interno della rassegna Josp Fest nell’ Auditorium Conciliazione di Roma.

Lo spettacolo si articola secondo una sequenza di brani recitati, interventi corali e arie vocali.

Non può essere definito un semplice musical per via del tragico epilogo, ma l’immediatezza dei testi, recitati e cantati, la facile comunicazione ideata per un pubblico ampio, inquadra lo spettacolo nel genere dell’opera popolare, compresa da tutti.

L’assedio di Otranto e il Martirio degli Ottocento rappresenta da sempre un momento di sacro orgoglio per i salentini ma, mai come in questo momento, l’opera risulta attuale e contestualizzata: il prossimo 12 maggio Antonio Primaldo e gli altri martiri di Otranto, vittime dei Turchi nel 1480, saranno canonizzati.

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