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PER SALVARE L’ITALIA NON BASTA LA CANCELLAZIONE DELLE PROVINCE

Il Ministro Delrio è fuori strada, e speriamo che non ci faccia finire anche l’Italia. La sa non è una riforma ma una farsa. L’abolizione delle Province e il passaggio di tutte le competenze ai Comuni non è la soluzione che cerchiamo, ma un modo banale per complicare il problema e rimandare la riforma dell’architettura statale.

Se il Governo crede di fare un favore a qualcuno, francamente non si capisce a chi. Anzi si, a nessuno.

I Comuni hanno bisogno di trasferimenti di risorse per compiere il già gravoso ruolo che gli compete e il territorio attende di “sprovincializzarsi” per poter programmare la sua crescita socio economica. Forse al Ministro farebbe bene un “navigatore costituzionale” che lo orienti su un percorso che ha già mandato fuori strada altri prima di lui.

Ecco perché noi ribadiamo i punti fermi della proposta di riassetto territoriale che come Movimento abbiamo portato all’attenzione del Governo:

  • Abolizione delle Province
  • Creazione di un nuovo sistema regionale (Progetto della Società Geografica Italiana)
  • Trasferimento dei poteri alle nuove Regioni

Creare quindi equilibrio e omogeneità e non ulteriore disparità. Ci sono territori potenzialmente forti che rimangono ai nastri di partenza perché non dispongono di organismi decisionali adeguati. Il Salento senza Provincia, in una Puglia con capoluogo Bari e Bari città metropolitana, va esattamente nella direzione opposta.

Il Ministro, quindi, non pensi a dare segnali al Paese sforbiciando qua e là, ma pensi a una visione organica dell’Italia di domani. La credibilità della politica non dipende da due poltrone in meno ma da centri di potere burocratico e amministrativo efficienti, dinamici e moderni, con personale qualificato e dirigenti competenti.

Non ci pare che Delrio abbia parlato anche di questo.

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