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PERRONE: “CHI PAGHERA’ I COSTI SOSTENUTI PER LA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI CORIGLIANO D’OTRANTO?”

Il presidente dell’Ato Lecce, Paolo Perrone, interviene nel dibattito sulla discarica di Corigliano d’Otranto e accusa il Commissario per l’emergenza ambientale In Puglia, Nichi Vendola e il sindaco di Corigliano d’Otranto, Ada Fiore

 

“Assisto con estrema preoccupazione alle polemiche sorte negli ultimi giorni sulla, ormai, annosa, paradossale e stucchevole vicenda riguardante la discarica di Corigliano d’Otranto che vede coinvolti esponenti  politici che si oppongono alla  programmazione e alle decisioni assunte da rappresentanti dello stesso schieramento. Una cosa, infatti, deve essere chiara: assistiamo ad una diatriba tutta interna al centrosinistra che si consuma ai danni dei cittadini.

Una premessa è d’obbligo: le maggiori responsabilità per questa situazione sono da addebitarsi al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Fu lui, nella sua veste di Commissario per l’emergenza ambientale, a firmare il contratto per la realizzazione della discarica di Corigliano d’Otranto. A causa delle lungaggini e dei ritardi accumulati, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha emanato innumerevoli ordinanze tra cui l’ultima di qualche giorno fa, con le quali ha stabilito che in attesa della ultimazione del sito di conferimento dei rifiuti di Corigliano d’Otranto, i 46 comuni dell’ex bacino Le/2 devono utilizzare la discarica di servizio di Ugento, con grande sacrificio da parte delle popolazioni del basso Salento.

Ma il presidente Vendola non è l’unico ad avere grosse responsabilità in questa vicenda. La posizione del sindaco di Corigliano d’Otranto, Ada Fiore, appare infatti tardiva, strumentale e per certi versi grottesca.

Mi chiedo perché il sindaco Ada Fiore non si è opposto nel 2002 – quando  rivestiva i panni di amministratore comunale e, dunque, era ben a conoscenza della vicenda – all’attuale localizzazione  della discarica? E perché non lo ha fatto nemmeno nel 2006, anno in cui il Commissario Vendola firmò i contratti con i quali veniva individuato il sito in questione?

C’è di più: perché nel 2008 il Commissario per l’emergenza ambientale Vendola, su proposta avanzata dall’allora presidente della Provincia di Lecce Pellegrino e condivisa dal sindaco Fiore, invece di procedere alla cancellazione del sito e all’individuazione di uno nuovo preferì adottare una variante al progetto iniziale che prevedeva la riduzione dell’area interessata, la trasformazione del sito in discarica di servizio (riceve solo la frazione di rifiuti trattata) e non anche di soccorso, come stabilito in precedenza, e il conseguente potenziamento dell’impianto di Poggiardo per la maggiore biostabilizzazione della frazione umida dei rifiuti? Sono queste le domande a cui il presidente Vendola e il sindaco Fiore devono rispondere: avrebbero potuto eliminare quella discarica e non l’hanno fatto, salvo poi ricordarsene qualche anno dopo.

Peraltro, il provvedimento adottato dal Commissario Vendola, ha finito per un significativo aumento dei costi di realizzazione dell’impianto Poggiardo  della  discarica di Corigliano con conseguente aumento delle relative tariffe di funzionamento che andranno a gravare sulle tasche dei cittadini. Chi pagherà ora i costi sostenuti dalla collettività per la realizzazione di quest’opera?

Pretendiamo risposte concrete e immediate. Chiederò copia di tutta la documentazione relativa alla discarica di Corigliano d’Otranto per fare chiarezza su questa vicenda.

E ad ogni buon conto dovrà essere il Commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, Nichi Vendola, a fornirci chiarimenti ed eventuali alternative, in considerazione del fatto che  il procedimento amministrativo relativo alla realizzazione di questi impianti è nato e rimane incardinato presso gli uffici del Commissario per l’emergenza ambientale della Regione Puglia.

In ogni caso, occorre procedere con urgenza visto che al momento il sito di Ugento –  indicato dal Commissario Vendola ad ospitare temporaneamente anche i rifiuti del bacino di Corigliano – rischia di implodere poiché ha visto assottigliarsi notevolmente i volumi a disposizione”.

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