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Piano di Riordino, Mazzei: “Una tela di Penelope con cui si prendono in giro i salentini. Tagli sospesi causa primarie. E dopo?”

Sembra di giocare al telefono senza fili con il Piano di Riordino Ospedaliero targato Vendola. Si parte il lunedì con la soppressione di tanti reparti strategici e si arriva al venerdì con un Salento a cui sarebbero assegnati, ovviamente in maniera ipocrita, più posti letto degli abitanti che ci vivono. Meno male che il sabato e la domenica si riposano perché altrimenti chissà cosa racconterebbero al territorio. Quello che sta accadendo è l’ennesima trappola che il Governatore e la sua Giunta stanno preparando per il territorio salentino.

Purtroppo, mai come in questo caso, corrisponde al vero il fatto che il diritto alla salute dei pugliesi e dei salentini sia piegato alle primarie del centrosinistra. Tutto il resto passa in secondo piano e in secondo ordine.

Non ci si può spiegare, altrimenti, come mai, dopo essere stati chiamati e convocati dall’Assessore al ramo per farci conoscere il Piano di Riordino, che grondava lacrime e sangue, tutto d’un tratto sembra che si siano cancellati i tagli e che si sia tornati alla situazione di partenza. Magari fosse così…

Certamente, ciò non corrisponde al vero, poiché delle due l’una: o Pentassuglia ha raccontato una barzelletta ai salentini quando è venuto a presentare il suo piano, oppure si è preso burla del territorio nel momento in cui, ieri, ha fatto trapelare che i tagli non ci sarebbero stati.

Con serietà e responsabilità siamo portati a pensare che il taglio dei tagli, ossia la decisione di cancellare con una dichiarazione che non ha nulla di ufficiale i depotenziamenti che erano stati annunciati, sia figlia soltanto di motivi elettorali. Quei tagli non appena saranno passate le primarie, ricompariranno come prima e più di prima. Non abbiamo motivi, altrimenti, di credere in comportamenti schizofrenici dell’Assessore che il mercoledì cancella i reparti e il giovedì li riattiva.

Si può giocare in questo modo con la salute dei salentini?

Non sono nemmeno pervenute le osservazioni fatte al Piano presentato da Pentassuglia, che già quel progetto non c’è più, cucito e ricucito in maniera poco seria e, quindi, poco credibile.

Si pensi ai punti nascita: l’Assessore ha raccontato la storia delle 1.000 nascite l’anno come criterio per il salvataggio o meno di un reparto e poi, invece, cambia totalmente strategia. Quando ha mentito, prima o dopo? Oppure, molto più probabilmente, potenza della parole di Sergio Blasi che sull’altare delle primarie li ha fatti spaventare paventandogli una sconfitta certa.

Adesso basta, vogliamo chiarezza da Pentassuglia che ha infranto sulle speculazioni giornalistiche tutte le sue belle promesse di partecipazione. Per intanto chiediamo il ripristino dei reparti soppressi a Casarano e Galatina, oggi unici territori penalizzati forse non troppo legati agli interessi politici “primaristici” con cui si sta ragionando ora.

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