6 Set 2012
Premio Cinema e Territori 2012 a Gianni Amelio: lectio introduttiva e proiezione de “Il primo uomo”, il 7 a OFFF
Secondo appuntamento in cartellone per la quarta edizione di OFFF-Otranto Film Fund Festival, organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission e la direzione artistica e organizzativa di Chiara Eleonora Coppola. Con OFFF, Otranto torna a diventare luogo d’incontro per le produzioni cinematografiche internazionali realizzate con il sostegno dei fondi pubblici locali, valorizzandone non solo i territori, ma anche il grande patrimonio di storie e diversità culturali delle regioni europee.
La seconda serata (venerdì 7 settembre) si apre alle 20 a Porta Alfonsina con una intervista/lezione di cinema al regista Gianni Amelio, a cura di Alessandro Leogrande.
A seguire, il Premio Cinema e Territori 2012 a Gianni Amelio e la proiezione del suo film “Il primo uomo” (2011), nato da una coproduzione italo-franco-algerina. Mescolando l’autobiografico e incompiuto romanzo di Camus ai ricordi di se stesso bambino, Gianni Amelio gira un film intimo e poetico in cui la grande storia si intreccia alle piccole storie fatte di persone e non di personaggi. Come lo scrittore Jacques Cormery, che torna nella natia Algeria per ridare un senso alla propria esistenza, anche l’artista e uomo Gianni Amelio riscopre nel ritorno all’infanzia la propria identità perduta. I ricordi dell’uno diventano così i ricordi dell’altro, quasi identici anche se ci sono 30 anni a separarli, in “un anonimato dove non esiste né passato né avvenire”, dai quali emerge la figura di un uomo ideale, quel “primo uomo” che forse potrebbe essere in ciascuno di noi.
“Nessuna autobiografia può appassionarci se non tocca in parte anche la nostra vita” – afferma Amelio – ”nell’infanzia di Camus ad Algeri ho ritrovato le tracce della mia Calabria nel secondo dopoguerra. A suo padre così ostinatamente cercato si è sovrapposta l’immagine di mio padre lontano e sconosciuto”. Torna ne “Il primo uomo” il difficile rapporto tra padre e figlio, al centro del mondo poetico di Amelio. Il film, ambientato negli anni ’50, ha ricevuto nel 2011 il Premio della Critica Internazionale (FIPRESCI) e, lo scorso 2 settembre, il Premio Pietro Bianchi 2012 a Venezia, alla 69° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in occasione della proiezione di Colpire al cuore, che il regista ha scelto, a trent’anni dall’uscita, per siglare la consegna del premio con uno dei suoi film meno visti e ancora straordinariamente attuali.
La serata prosegue alle 22.00 con la sezione di short films & documentaries e l’incontro con Silmone Salvemini, regista di “Appunti da: l’approdo delle anime migranti”. A seguire, la proiezione del documentario che racconta la storia del relitto della motovedetta albanese Kater, protagonista della “Strage del Venerdì Santo” (nella quale il 28 marzo 1997 morirono 81 persone) e trasformata oggi in un’opera monumentale dedicata alla memoria di tutti i migranti periti in mare. ll documentario, realizzato con il sostegno e il contributo di Apulia Film Commission, rientra nella serie di iniziative culminanti con l’inaugurazione della prestigiosa scultura ideata dal grande maestro greco Costas Varotsos e dedicate al ventesimo anniversario dello sbarco albanese in Puglia e ad Otranto, nel suo porto millenario, emblema di accoglienza e solidarietà tra i popoli.
Originario di Brindisi, Salvemini, si avvicina alla cinematografia lavorando inizialmente come assistente alla regia nel film ‘Sangue Vivo’ di Edoardo Winspeare (1999) e nella sit-com ‘Bradipo’ di Marco Pozzi (2001). Dal ’99 scrive, dirige e monta i suoi corti, tra cui ‘I Fratelli Semaforo’ (2002), ‘Tonino Funtò’ (2004), ‘Sguardi di Frontiera’ (2004), ‘Liturgia della Bancarella’ (2005), ‘L’Intervista’ (2009). Opere selezionate e riconosciute in numerosi festival nazionali e internazionali.
Al termine delle proiezioni, farà da cornice al festival un concerto dedicato al nuevo flamenco degli Almoraima che, sul palco di Porta Alfonsina, presenteranno una miscela di ritmi e melodie arabe-flamenco tratte dal loro cd “Amor gitano”. Il gruppo multietnico salentino dal 2007 si dedica alla tradizione musicale gitana e alle connessioni musicali che si sono create con essa in terra andalusa. Guidati dal chitarrista Massi Almoraima (autore delle musiche e dei testi), gli Almoraima accolgono al loro interno musicisti di varia natura e origine: dalla voce andalusa di Ines Diaz Bravo, al percussionista etnico Roberto Chiga, al violista di origini pakistane Saleem Anichini, al percussionista e cantante marocchino Said Tibari, al contrabassista jazz Angelo Urso e al fisarmonicista Rocco Nigro. Il loro percorso musicale si sintetizza nella pubblicazione di AMOR GITANO (2010, Anima Mundi), dove l’arabo si combina con l’orientale e il flamenco moderno con quello tradizionale nelle tinte di color rosso fuoco di una passionalità tutta andalusa.
Appuntamento domani (sabato 8 settembre), alle 10, al Castello Aragonese con il Workshop “Immaginario e territorio: i film girati in Puglia” e l’introduzione di Gianni Amelio. In serata, Premio Cinema e territori 2012 all’attore Fabrizio Gifuni e proiezione del film “Romanzo di una strage” di M. T. Giordana.
In caso di impedimenti atmosferici, le proiezioni si svolgeranno nelle sale del Castello Aragonese di Otranto.