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PROGETTO “H.O.S.T”: LA MIGRAZIONE IN SCENA IL 15 DICEMBRE SI È CONCLUSA A CADICE (SPAGNA) LA PRIMA RESIDENZA ARTISTICA INTERNAZIONALE

Sono arrivati a Cadice da Italia, Danimarca, Spagna, Lituania, Turchia, Germania, Romania. Lingue diverse e diversi modi dell’essere attore e attrice che si sono ritrovati in uno dei più importanti luoghi di approdo e di partenza della Spagna andalusa per narrare, con il teatro, le drammatiche storie dei migranti che attraversano il nostro mare comune. Dare voce ai migranti e ai luoghi che in questi anni hanno prodotto e raccolto migrazione è, infatti, la sfida di “H.O.S.T. – Hospitality, Otherness, Society, Theatre”, il progetto sostenuto dal Programma Cultura 2007-2013 dell’Unione Europea (capofila l’Università del Salento, direzione artistica Astràgali Teatro), che coniuga ricerca artistica e indagine socio-antropologica e che dal 4 al 15 dicembre scorso ha fatto tappa a Cadice per la prima delle tre residenze artistiche previste.

Sostenuto da un prestigioso partenariato internazionale (International Theatre Institute UNESCO di Parigi, Satiriko Teatro di Nicosia, Teatro di Zante, Università di Cadice, Babelmed, Provincia di Lecce, Gal Terra d’Arneo), il progetto mira a definire un modello inedito di intervento artistico coniugato alla ricerca-azione e alla possibilità che le stesse narrazioni migranti divengano uno dei tessuti narrativi attraverso cui prenderanno vita le performance conclusive.

Molto articolato e ricco il programma della residenza in Spagna, coordinata dall’Università di Cadice assieme agli altri partner, che ha intrecciato ricerca sul campo e formazione teatrale. Diretta da Mariano Longo, docente di Sociologia all’Università del Salento, la ricerca sociologica, condotta da un team scientifico, ha già raccolto un ampio spettro di narrazioni, aprendo una finestra su una realtà quanto mai ricca e in movimento.

«Nelle narrazioni raccolte», dice Mariano Longo, «è possibile individuare una struttura tipica. Il racconto fa emergere alcuni momenti topici della migrazione: la  storia fa la spola tra il qui del luogo in cui il migrante si trova e le sue relazioni passate, i suoi rapporti familiari. Molto dell’investimento  affettivo, emotivo e  lavorativo, che si ha nel luogo del qui e ora è proiettato nel luogo d’origine. Questo è più evidente negli emigrati di prima generazione, ma ancora visibile in quelli di seconda. Naturalmente bisogna fare i conti con il modo in cui accade la relazione. Quando un sociologo chiede un racconto, il punto di vista è il qui, l’adesso, ossia il punto di vista del luogo di approdo. La storia delle migrazioni è una storia di passaggi scandita da fasi precise: separazione, abbandono, distacco, viaggio (momento cruciale nella storia perché punto di snodo, cesura tra l’altrove e il qui)».

Contestuale all’azione di ricerca, il workshop di alta formazione condotto da Fabio Tolledi, regista e direttore artistico di Astràgali Teatro, in collaborazione con il team di formatori di Astràgali, ha coinvolto studenti di teatro e attori professionisti spagnoli, danesi, italiani, tedeschi, turchi, rumeni, lituani, selezionati attraverso una call for partecipation aperta. Accanto al workshop, il calendario di lavoro ha previsto, inoltre, seminari e incontri sui temi della migrazione e del dialogo fra culture, e si è concluso il 14 dicembre scorso con una applauditissima dimostrazione di lavoro degli attori partecipanti che è stata presentata nel teatro medievale di Cadice, nel cuore della città antica.

Ancora una volta, secondo un’originale linea di ricerca cara ad Astràgali, il racconto teatrale si è sviluppato attraverso una polifonia di lingue madri, capace di restituire le lingue che nel corso del secolo hanno attraversato il Mediterraneo, e di indicare proprio in questa incredibile complessità sonora la ricchezza del “nostro mare comune”.

«H.O.S.T. è un progetto delicato», afferma Fabio Tolledi, «perché intende restituire alle persone che transitano la propria voce. La narrazione e l’auto-narrazione dei soggetti sono considerate, da anni, strumento essenziale per comprendere fenomeni fortemente in movimento. Noi cercheremo di legare l’analisi sociale con l’intervento teatrale in alcuni luoghi particolari fortemente segnati dalla migrazione come Sud Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Francia. Restituire alle persone che transitano la possibilità di narrare la propria vita, la propria storia, permette forse di rimpossessarsi di un territorio e delle storie delle donne e degli uomini che lo compongono».

Prossima tappa del progetto a Zakynthos, in Grecia, nel mese di febbraio 2013.

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