header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Protesti, nel 2013 oltre 42 milioni di mancati “pagherò”. In calo rispetto al 2012

Dopo l’impennata dello scorso anno, nel 2013 i protesti subiscono una brusca frenata: -20% il valore dei titoli protestati per una somma di oltre 42 milioni di euro (52 mln nel 2012), diminuisce del 13% anche il numero di titoli passando da 30.250 agli attuali 26.421.

La flessione dei protesti, di per sé positiva,  si presta ad una doppia lettura, paradossalmente può essere letta “in negativo”, in quanto legata all’andamento critico dell’economia locale e quindi ad una maggiore attenzione al portafoglio da parte di imprenditori e consumatori, restii a spendere. Sicuramente al dato avremmo dato una connotazione positiva se la diminuzione dei cattivi pagatori si fosse verificata in un contesto economico diverso da quello attuale.

Il calo complessivo dei protesti è dovuto quasi esclusivamente al crollo degli assegni protestati, il cui valore  si è quasi dimezzato (-44%) arrivando a fine 2013 a poco più di 11 milioni di euro contro  i 20 del 2012; anche il numero degli assegni  è diminuito (-22%) riducendosi  da 3.094 a 2.417. Gli assegni  rappresentano il 9% dei titoli protestati, il cui valore, invece, copre il 27% dell’importo globale dei titoli protestati. Le cambiali sono i titoli di credito più utilizzati e quindi anche i più protestati  con oltre 29 mln di euro spalmati su 23.275 titoli, sono anch’esse diminuite sia nel numero (-11,9%) che nel valore complessivo (-4,4%) e rappresentano l’88% del numero dei titoli protestati nella provincia di Lecce, mentre il loro  valore copre il 70%.

Le tratte non accettate, appena 573, per un importo marginale di circa 581mila euro, sono diminuite del 23,4% e del 47,7%  in relazione, rispettivamente, al numero e al valore. Specularmente sono aumentate le tratte accettate, rappresentate da 156 titoli (+60,8%) per un valore di oltre 868mila euro (+580%).

Il valore medio dei titoli protestati si è attestato a € 1.600 diminuendo del 7,22% rispetto al 2012 (€ 1.724). Un assegno emesso a vuoto è mediamente di   4.700 euro, importo   diminuito di oltre il 28% rispetto allo scorso anno (€ 6.551), al contrario  l’importo medio  delle cambiali è aumentato dell’8,45% passando da € 1. 166 agli attuali € 1.265. L’importo medio delle tratte non accettate è stato pari a 1.014 euro diminuendo di quasi il 32%, mentre quello delle tratte accettate è aumentato del 323% attestandosi  nel 2013 a € 5.568, contro i  1.316 euro dello scorso anno.

Poco più del 71% del numero dei titoli protestati è inferiore a mille euro, e il loro importo ammonta a circa il 19% del valore dei protesti. Analizzando le diverse tipologie di titoli si osserva che, in relazione agli  assegni, quelli fino a 1000 euro sono il 23%  e per valore rappresentano appena il 3,1% dell’importo degli assegni protestati. La fascia da 5.000 a 100.000 euro comprende 651 titoli ed assorbe il 65% del valore complessivo. Al contrario, invece, il 76% delle cambiali viene emesso per importi inferiori o uguali a 1000 euro e il loro valore complessivo assorbe il 25% dell’ammontare delle cambiali protestate.

Anche nelle altre province pugliesi si è registrato, rispetto allo scorso anno, una diminuzione sia del numero che dell’importo complessivo dei titoli protestati. Bari, essendo la provincia più popolosa, registra il maggior numero dei protesti esattamente  38.627 in calo del 10,3%, per un valore di 77,7 milioni. Segue la provincia di Lecce e subito dopo Foggia  con 14.703 titoli protestati per un valore di oltre 27 milioni, Taranto con 15.878 e 24,4 mln, infine Brindisi con 14.429 titoli per un valore di  19 milioni di euro.

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.