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Province, Mantovano: decreto del Governo passo in avanti, ma il lavoro va completato in sede di conversione

Il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri fa un passo avanti verso il rispetto della volontà dagli elettori di ciascuna provincia, come già chiesto in sede parlamentare: a differenza di annunci iniziali di commissariamento delle amministrazioni elette nei 5 anni antecedenti, il nuovo sistema derivante da scorpori e da accorpamenti sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2014, col mantenimento nelle more del Consiglio provinciale. Sarà compito della Camera e del Senato, in sede di conversione in legge, fare in modo che la volontà popolare sia rispettata anche quanto alle giunte, in virtù di una identica logica. Certamente non è logico che un consigliere eletto perché preferito dagli elettori, che ha dato le dimissioni perché chiamato a far parte del governo provinciale, venga a trovarsi adesso in una situazione peggiore rispetto a un consigliere eletto con una minore quantità di consensi, che non è entrato in giunta ma resta in carica. Peraltro, mantenendosi in carica il Consiglio provinciale quasi fino alla scadenza naturale, va garantita la funzionalità del sistema nel suo insieme: il che è pressoché impossibile con appena tre assessori in province popolate, vaste e con un gran numero di comuni come quella di Lecce.

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