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Puglia: Stefàno (Misto), “Bari e Parabita episodi preoccupanti, agire subito a sostegno della cultura della legalità”

“I fatti di Bari e di Parabita, facciano riflettere, si corregga la revisione della geografia giudiziaria per non smantellare necessari presidi dello Stato in contrasto alla criminalità e alla diffusione del sentimento di illegalità”. È la richiesta del senatore Dario Stefàno, coordinatore di Noi a sinistra per la Puglia, in un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia ai quali ha sollecitato azioni sinergiche in grado di innescare percorsi virtuosi a sostegno della cultura della legalità.

“A dicembre scorso – spiega Stefàno – è stato arrestato, nell’ambito dell’operazione “Coltura” della Direzione Distrettuale Antimafia, l’ex vicesindaco di Parabita (LE) Giuseppe Provenzano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa insieme ad altre 21 persone. Pochi giorni fa, come documentato su un video postato sulla pagina Facebook “Ultras Parabita”, i tifosi della squadra Gioventù Calcio Parabita hanno alzato numerosi cori a favore di Provenzano e contro i loro concittadini, impegnati lo stesso giorno in una marcia contro le mafie, apostrofati con “pagliacci” e “malelingue”. Il Prefetto di Lecce ha segnalato al Viminale gli accadimenti, annunciando inoltre l’iniziativa di un protocollo di legalità dedicato alle società sportive con la collaborazione della FICG e del CONI”.

“Altro episodio – prosegue Stefàno – a Bari, pochi giorni fa, quando l’assoluzione in Corte d’Appello del boss del rione Japigia di Bari Savino Parisi, è stata salutata da un consistente carosello di automobili e da un vero e proprio spettacolo pirotecnico, nei pressi della casa circondariale di Bari. La notizia della scarcerazione, pubblicata sulla testata digitale BariToday è stata commentata con assoluto favore da diversi utenti, tanto da portare la stessa redazione a dissociarsi dal contenuto di tali commenti”.

“Fatti gravissimi che non devono essere sottovalutati – conclude Stefàno – e dunque spero che i ministri intervengano e che il Ministro della Giustizia nell’opera di revisione della geografia giudiziaria, dia la giusta considerazione anche a questi deprecabili accadimenti per non procedere alla riduzione dei presidi dello Stato”.

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