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Puglia: ticket sanitario, Zullo (FI): “Gabella medievale? Rispondano Emiliano, Stefàno e Minervini”

Solo nel 2005, pur di vincere le elezioni contro Fitto, non pago delle uova marce e dei pomodori lanciatigli contro nella sua Terlizzi, Vendola etichettava i ticket come una gabella medioevale promettendone l’eliminazione.
La sinistra, come nelle sue migliori abitudini, non solo non ha mantenuto la promessa elettorale dell’eliminazione del ticket, ma, nel frattempo, il cittadino pugliese è stato assoggettato a aumenti di tassazione IRPEF, IRAP e IRBA e per potersi approvvigionare dei farmaci è costretto a pagare- oltre al ticket- un euro in più per ricetta, per poter effettuare una prestazione specialistica deve pagare-sempre oltre al ticket- ben dieci euro per ricetta e, se gli va male capitando in alcuni ospedali, anche il parcheggio.
Ora, come se non bastasse, se si vuole prenotare in farmacia bisogna aggiungere al già salato conto anche due euro.
In una Regione dove l’11% della popolazione rinuncia a curarsi per scarsa o mancanza di redditività, questo centrosinistra non si smentisce: mette in evidenza il suo vero volto del tassa e spreca nell’incuranza di tutta la sua schiera di rappresentanti pronti a non mollare l’osso-Regione e lì in fila per primarie e secondarie.
Se è vero che i vari Stefàno, Minervini ed Emiliano ci sono, che battano un colpo!

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