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Regionali, Alfarano: “Partita aperta. Ma nel centrodestra serve coinvolgimento”

Malgrado qualche autogol di troppo, siamo tra coloro che pensano che il centrodestra in Puglia abbia tutte le carte in regola per vincere le prossime elezioni regionali. Il malgoverno del centrosinistra ci dice che la partita non è chiusa e che al posto di Michele Emiliano useremmo toni meno trionfalistici, poiché il Pd in questi 10 anni di Governo Vendola ha avallato ogni scelta insana del suo Presidente, portando la Puglia allo stato in cui si trova oggi.

È evidente, però, che la corsa è tutta in salita, poiché non essendoci l’uomo della Provvidenza, ogni possibilità è affidata al gioco di squadra.  In queste ultime settimane, Forza Italia ha scelto di rinunciare proprio al gioco di squadra, ma noi confidiamo in un ravvedimento sperando che non sia tardivo.  Ciò che però è emerso nella convention di domenica scorsa a Bari del candidato Presidente Francesco Schittulli stride un po’ con la richiesta del popolo di centrodestra che è maggioritario non solo in Italia, ma anche in Puglia. La gente ci chiede rinnovamento, volti nuovi, facce giovani, forze fresche. Ieri di questo identikit non c’era nemmeno l’ombra, spiace doverlo ammettere. È come se Forza Italia ed il centrodestra in generale anziché assecondare la volontà di rigenerazione che si sente in ogni strada e in ogni piazza, avessero scelto di soffocarla, di ritornare indietro, di fare affidamento su vecchi schemi della politica, su protagonisti che hanno già dato le loro energie migliori.

Il nuovo è stato azzerato, non è stato contemplato, non si vede. In anni difficili per il centrodestra è importante portare alla ribalta gli esempi vincenti: Lecce, per esempio, ha saputo coniugare forza amministrativa, radici di centrodestra sul territorio e nuova classe dirigente in un cocktail perfetto. Nessuna ricetta straordinaria, ma solo il buon governo accostato al rinnovamento.

Se il Presidente Schittulli non fa riferimento alle buone prassi che in Puglia ci sono continueremo a replicare modelli perdenti. Il problema non è riempire questo o quel teatro con l’intento di dimostrare che nessuno è indispensabile, la vera sfida è coinvolgere tutti, in primis quegli elettori scoraggiati e sfiduciati, coloro che in Puglia sono mortificati dal malgoverno di Vendola ma restano esterrefatti dinanzi alle liti da cortile del centrodestra. Gli spazi per la vittoria ci sono tutti a patto che si guardi con attenzione ai volti nuovi, alle forze fresche e dinamiche. Chi non lo farà, se ne assumerà per intero il peso delle conseguenze.

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