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“Sacralità domestica”, le statuette votive in terracotta raccolte per la prima volta in un libro

Il volume, edito da Claudio Grenzi Editore, racconta la storia del culto dei santi patroni in Puglia e approfondisce  un aspetto fino ad oggi inedito della ceramica di Grottaglie (TA) . Il testo nasce dalla sua mostra Sacralità domestica e insieme saranno ospitati a Foggia dal 24 al 28 ottobre all’interno del Salone Vie Sacre

Che la Puglia sia una terra pronta ad accogliere i migranti, non è peculiarità recente. Basta  un’occhiata alle statuette votive in terracotta, amorevolmente riportate alla luce dopo decenni trascorsi in  soffitte e cantine, per verificare: i Santi riprodotti, confezionati e tramandati da generazioni e generazioni di antenati, appartengono  a diversi Paesi del Mediterraneo. E oltre.

E’ uno dei dati  scaturiti nel corso della conferenza stampa svolta questa mattina in Regione e nel corso della quale l’assessore alla Cultura, Turismo e Mediterraneo, Silvia Godelli ha presentato, con Autori e Curatore, il primo catalogo dal titolo “Sacralità domestica, santi in terracotta tra Ottocento e Novecento nella Collezione Vestita” (Claudio Grenzi Editore)” e dedicato, appunto, alla tradizione del culto domestico, parte  fondamentale della cultura mediterranea.

“ Anche questo percorso- ha detto l’assessore Godelli, prima di cedere la parola a Simone Mirto, coautore del testo,-contribuisce a  rafforzare l’immagine della Puglia come regione in grado di  esprimere un’offerta turistica tanto unica che  eccezionale. Il nostro  turismo  non è fatto di   singoli settori, ma  grazie alla nostra radicata cultura, ci pone  nelle condizioni di far conoscere alle generazioni più nuove,  quello che fu il pensiero  di chi ci ha preceduto. Come si svolgeva la loro vita, cosa credevano, a chi affidavano  preghiere e speranze. E’ quanto la mostra di queste  statuette in terracotta ci fa vedere, ed è quanto raccolto in questo (speriamo!) primo volume che, partendo da una prospettiva del tutto nuova, arricchisce la nostra conoscenza”.

“Il testo tratta un aspetto significativo e fino ad oggi inedito della tradizione ceramica di Grottaglie, quello della piccola statuaria votiva domestica. – affermano Francesco Di Palo e Simone Mirto, autori del catalogo- Sacralità domestica, per la quantità e per la varietà del materiale preso in esame non si propone di essere un testo esaustivo ma offre un punto di partenza, che fino ad oggi non esisteva, a tutti gli studiosi e appassionati che vogliono accostarsi a questa produzione artigianale tipicamente meridionale. Sottolinea anche la necessità della riscoperta, sul piano culturale, della fitta trama di santuari diffusa sul territorio regionale, scrigni spesso inesplorati di opere d’arte e meta di periodici pellegrinaggi.”

Ottanta pagine, 170 immagini di statuette votive che narrano la storia del culto dei singoli santi in Puglia e approfondiscono un aspetto fino ad oggi inedito della ceramica di Grottaglie, quello della piccola statuaria votiva in terracotta. Il volume “Sacralità domestica, santi in terracotta tra Ottocento e Novecento nella Collezione Vestita” nasce dalla sua mostra Sacralità domestica, presentata con successo durante il periodo pasquale a Grottaglie (TA).  L’esposizione insieme al catalogo saranno ospitati a Foggia dal 24 al 28 ottobre all’interno del Salone Vie Sacre, idea nata dal coordinatore Federico Massimo Ceschin.

Le statuette raccolte nel testo “Sacralità domestica, santi in terracotta tra Ottocento e Novecento nella Collezione Vestita” abbracciano una fetta significativa della moltitudine di santi venerati in Puglia: tra patroni, compatroni e protettori. Una sorta di paradiso domestico a cui gli uomini e le donne facevano affidamento per proteggersi dalle malattie fisiche e spirituali, dalle calamità naturali e per propiziarsi i futuri raccolti. Le statuette dei santi in terracotta facevano, infatti, parte di un dialogo costante nella vita di ogni giorno tra l’uomo e il sacro ed erano spesso collocate nelle nicchie in tufo ricavate nelle mura domestiche, adornate da fiori e candele. Le opere venivano realizzate a mano e dipinte a freddo dai ceramisti grottagliesi nelle loro case private, vendute poi in occasione delle feste patronali nei paesi di tutta la Puglia.

La multietnicità dei santi venerati è una particolarità della regione, perchè vede uno accanto all’altro l’irlandese Cataldo, gli armeni Biagio e Gregorio, i “turchi” Cosma e Damiano, gli egiziani Ciro e Bersanofio, i francesi Rocco e Leonardo, gli spagnoli Vincenzo Ferrer e Domenico Guzman, i tedeschi  Corrado ed Emidio, il londinese Tommaso Becket e  il libanese Teodoro D’Amasea.

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