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SCANDALO MONTE DEI PASCHI DI SIENA: citofonata a Finocchiaro e D’onghia

Comunicato del Dott. Gianmarco Landi Capolista  MIR Puglia senato

E’ utilissimo ricordare che il declino finanziario, etico e morale del 3° gruppo bancario italiano inizia nel Salento, quando Massimo D’Alema, candidato nel collegio di Gallipoli, conobbe e strinse intimi rapporti con Vincenzo de Bustis, manager della banca salentina. La banca salentina (poi 121), illo tempore folgorata dal modernismo dei non più comunisti, i DS, poco prima di essere assorbita da MPS nel 1999, aprì una filiale a Londra e in Italia si mise a vendere prodotti finanziari, i “4 YOU” e “MY WAY”, ed improvvisamente il suo valore in pochissimo tempo passò da 800 miliardi di lire a 2.500, che MPS, realtà governata da una fondazione i cui vertici sono ipso iure emanazione del Comune di Siena, in pratica dell’attuale PD, riconobbero con molto piacere assimilando l’istituto salentino.

Poco è importato che i prodotti finanziari “4 YOU” e “MY WAY” fossero complessi strumenti di finanza speculativa attraverso cui circa 150 mila malcapitati da tutte le parti d’Italia, ebbero modo di perdere un sacco di soldi !

Queste cose chi pretende di guidare l’Italia, cioè Bersani, le sa molto bene, anzi benissimo, ma non mi sembra che ne abbia tenuto conto, visto che, come tutti sanno, ha schiacciato il povero Renzi alle primarie grazie all’appoggio pesante della corrente ereditata da Massimo D’alema, ma forse sarebbe il caso di dire prestatagli.

Lo scandalo multiplo della MPS avrebbe dovuto soppesarlo anche Monti prima di regalare tutto il gettito dell’IMU prima casa del 2012 alla MPS (circa 4 miliardi di euro), visto anche che il suo principale sponsor è Pier Ferdinando Casini, il cui genero, Francesco Gaetano Caltagirone, è stato fino allo scorso anno il vicepresidente della Banca MPS, oltre che, ovviamente il principale sponsor finanziario dell’UDC.

Per questo motivo invito la capolista del PD, Finocchiaro, e quella della lista Monti, D’Onghia, ad un confronto pubblico sulla questione della MPS

per discutere sul futuro dei posti di lavoro delle filiali MPS della Puglia messi a rischio da una situazione angosciante creata dai loro stretti ambiti di provenienza politica. Sono certe che entrambe le mie ‘colleghe capoliste’ non si sottrarranno dall’assumersi tutte le responsabilità politiche del caso.

 

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