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Terminato l’allestimento della Biblioteca del Dipartimento di Scienze giuridiche

Il Sistema bibliotecario dell’Università del Salento può contare su un nuovo importante tassello: è terminata, infatti, l’attività di allestimento della Biblioteca del Dipartimento di Scienze giuridiche (complesso Ecotekne, edifici R1/R2, via per Monteroni, Lecce). «Con l’entrata in vigore del nuovo Sistema bibliotecario d’Ateneo», sottolinea la professoressa Marilena Gorgoni, Prorettore con delega alle Biblioteche, «essa diverrà Biblioteca dipartimentale aggregata, ne assumerà le funzioni e sarà destinata per quantità e qualità del patrimonio posseduto a essere una delle più importanti biblioteche sul territorio»

I nuovi locali sono ampi e ben organizzati: a una grande sala di 300 mq si aggiungono una sala più piccola di 115 mq, una sala riservata ai periodici (altri 122 mq) e due sale lettura/studio che possono ospitare complessivamente 128 utenti. Nella reception sono disponibili otto postazioni informatiche, di cui quattro abilitate alla consultazione del catalogo e le restanti anche per la consultazione in rete. Il loro numero verrà a breve incrementato, grazie alla disponibilità dei contributi degli studenti. È disponibile anche un totem per l’auto-prestito: l’utente, una volta scelto il libro, avvicinandosi al totem, che è dotato di un lettore e di un video touchscreen, vi appoggia sia la tessera che il libro scelto, e così completa velocemente l’operazione di prestito (o di restituzione, rinnovo e consultazione dei prestiti in corso), che infatti viene automaticamente rilevata e archiviata dal sistema.

Il patrimonio librario posseduto è particolarmente consistente: si contano in totale, a oggi, 36.225 testi monografici (che comprendono le circa 5mila monografie rinvenienti dalla Bilioteca ISUFI – settore Euromediterranean School of Law and politics, i mille volumi del Centro studi sul rischio) e 1467 testate periodiche nazionali e internazionali in formato cartaceo (di cui 15 donate dall’Avvocatura dello Stato), che si sommano alle numerose banche dati, e-journals ed e-books, consultabili da ogni postazione in Ateneo grazie al collegamento wireless, e anche da remoto da parte di laureandi, dottorandi, assegnisti e personale d’Ateneo.

In altri locali (secondo piano dell’edificio R1) è allestito il Centro di Documentazione europea, uno dei punti di servizio delle “Reti d’informazione dell’Unione Europea” che fa parte della “Rete dei Centri di Documentazione Europea” e, a livello nazionale, della “Rete italiana dei Centri di Documentazione Europea”. Il Centro promuove l’insegnamento e la ricerca nel campo dell’integrazione europea, rende accessibile l’informazione sull’Unione e le sue politiche, promuove la partecipazione al dibattito sull’Unione Europea in contatto con gli altri centri e reti d’informazione europea operanti in Italia e negli altri paesi dell’UE. Altre sale che ospitano  i Fondi antichi di Storia del Diritto e la Sala romanistica “Gian Gualberto Archi”, dove sono custodite anche preziose edizioni del XVI e XVII secolo, di  grande valore antiquario.

Con l’eccezione di queste ultime e dei locali utilizzati come deposito, tutti gli spazi sono organizzati secondo il sistema dell’accesso aperto, sono dotati di un sistema di allarme agli accessi e sono protetti con un sofisticato sistema antitaccheggio.

«Con l’entrata in vigore del nuovo Sistema bibliotecario di ateneo (il Senato accademico ne ha già approvato le finalità, il regolamento, la carta dei servizi)», sottolinea la professoressa Gorgoni, «l’Ateneo salentino conferma il proprio costante impegno nel rafforzamento, coordinamento e ottimizzazione di tutte le strutture di servizio responsabili della conservazione, gestione, valorizzazione e sviluppo del patrimonio bibliotecario-documentale, digitale, elettronico e archivistico, nonché dell’accesso alle informazioni e ai documenti mediante la predisposizione di servizi appropriati, l’impiego di tecnologie innovative a supporto delle attività didattiche e di ricerca,  la collaborazione con le biblioteche pubbliche locali e con quelle degli ordini professionali.  L’idea è quella di uniformare la procedura amministrativo-contabile relativa agli acquisti, agli abbonamenti e ai loro rinnovi, e di adottare di comuni regole e procedure biblioteconomiche e amministrative nella catalogazione unificata  del materiale posseduto, nella condivisione di canali informativi e banche dati, nell’omogeneizzazione dei servizi erogati quanto, per esempio, a orari di apertura al pubblico, prestito bibliotecario e interbibliotecario, document delivery, reference. Contiamo di razionalizzare spazi e servizi», conclude la professoressa Gorgoni, «per  fare delle biblioteche una moderna piazza urbana dedicata alla socializzazione e alla convivialità della vita accademica, che contribuisca a sua volta a sviluppare e a radicare il senso di appartenenza alla comunità».

Superato e riduttivo, dunque, immaginare una biblioteca solo come luogo che esige l’organizzazione di collezioni: la biblioteca universitaria è oramai un centro integrato di servizi per la cultura, la formazione, l’informazione, la creatività e la socializzazione.

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